Uno dei cartelli indicativi del bellissimo itinerario della Via del Sale, da Varzi a Portofino, passando per Recco
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Via del Sale: guida completa al trekking da Varzi a Portofino

Un itinerario di 85 km che ripercorre le orme dei commercianti di sale, attraverso quattro regioni e paesaggi diversi.

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Nel vasto mondo dei cammini italiani, la Via del Sale rappresenta al meglio la fusione tra un passato dove l’oro bianco, il sale, era il protagonista indiscusso. Da Varzi, in Oltrepò Pavese, fino a Portofino, in provincia di Genova, parte il viaggio alla scoperta degli antichi sentieri dei commercianti locali.

Non possiamo permettere che la nostra identità venga sacrificata sull’altare della globalizzazione e dell’omologazione culturale. Dove oggi ci sono outlet e aree di servizio, un tempo c’erano croci, pietre scolpite e manoscritti. È ora di scegliere: vogliamo essere l’Europa delle biblioteche, o quella delle merendine?”.

Con queste parole Luca Sforzini, leader del movimento politico- culturale Rinascimento, sostiene la candidatura della Via Francigena italiana a Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Con la riscoperta degli ultimi anni della frontiera dei viaggi lenti, i cammini stanno vivendo una seconda giovinezza. Tanti dei percorsi nati per scopi pratici e commerciali sono stati riconvertiti in sentieri da percorrere per un turismo all’insegna della natura, della cultura e del distacco dalla frenesia quotidiana. Antichi tracciati con importanti valenze storiche, oggi simbolo di un nuovo modo di approcciarsi al viaggio, appunto come la Via del Sale. 

La Via del Sale tra le Quattro province

Sono circa 85 i chilometri che collegano i pendii dell’Oltrepò Pavese al mar ligure. Oggi percorsi da amanti dei trekking e delle escursioni immersi nella natura, un tempo erano crocevia di carovane di muli che trasportavano sale. Un prodotto dal valore inestimabile per gli abitanti della pianura che non avevano altro se non esso per conservare le scorte di cibo.

Quella della Via del Sale era una rotta strategica che attraversava il territorio delle Quattro province, Pavia, Alessandria, Piacenza, Genova, e univa così regioni diverse, accomunate dalle medesime esigenze commerciali. Oggi è un cammino escursionistico che alterna importanti dislivelli e tutta la bellezza degli scorci di queste terre, fruibile in quattro tappe e scandito da natura incontrastata, borghi antichi e sapori autentici.

Tappa 1: dal borgo di Varzi a Capanne di Cosola

Si parte da Varzi (416 m slm), antico insediamento dominato dai Malaspina e importante snodo commerciale medievale, dove ancora oggi si possono ammirare e visitare cantine, magazzini e il castello Malaspina. I primi passi seguono il corso dello Staffora, il torrente del posto, salvo poi iniziare la salita verso Monteforte (697 m).

Questa frazione ancora conserva la sua storia monastica e i resti del castello in stato di abbandono visibili tra castagni, faggi e sorbi. Il percorso continua tra la flora e la fauna senza grandi difficoltà, se non il dislivello che conduce sono a Pian della Mora (1 374 m), sede di un bivacco rudimentale, quindi Boglelio (1 492 m), monte Bagnolo (1 531 m) fino al punto più alto: il monte Chiappo (1 699 m). Questo punto segna il confine tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Una breve discesa conduce a Capanne di Cosola (1 496 m), meta della prima tappa. 

Pillola gastronomica: a Varzi regna il celebre salame DOP, perfetto anche per un panino da portarsi lungo il cammino, avendo cura di fare scorta anche di acqua, visto che il primo tratto è sprovvisti di fonti idriche.

  • Distanza 21 km
  • Dislivello in salita 1700 m
  • Dislivello in discesa 630 m
  • Tempo di percorrenza 7 ore

Tappa 2: da Capanne di Cosola a Torriglia

Serve un buon allenamento alle ginocchia per questa tappa contraddistinta da grandi salite e grandi discese. In questa giornata si percorre il crinale dal monte Cavalmurone a Carmo, toccando il passo delle Tre Croci, luogo dove tre mulattieri persero la vita durante una tormenta. Si passa quindi sopra il Lago del Brugneto (776 m), il bacino artificiale più grande della Liguria, realizzato nel 1959 demolendo borghi come Frinti e Mulini di Brugneto.

Il lago di Brugneto che si incontra percorrendo la Via del Sale
Lago di Brugneto – ph credit Patrizia Ferlini

Pochi chilometri dopo si giunge in vetta al monte Antola (1 597 m), punto d’incontro tra Val Trebbia e Scrivia, dove fare tappa se aperto, al rifugio Cai. Scendendo si attraversa il Parco dell’Antola, la vegetazione cambia: da faggi si passa a castagni e ulivi verso valle, incontrando il borgo di Torriglia (777 m), antico marchesato dei Malaspina, Fieschi e Doria. Alle spalle, le gole della Vobbia e il Castello della Pietra.

Pillola gastronomica: Torriglia è celebre per i canestrelli, i caratteristici biscotti a forma di fiore.

  • Distanza 24 km
  • Dislivello in salita 1050 m
  • Dislivello in discesa 1730 m
  • Tempo di percorrenza 7.30 ore

Tappa 3: da Torriglia a Uscio

Da Torriglia, l’itinerario si sovrappone in parte con l’Alta Via dei Monti Liguri: si attraversano boschi di querce, faggi e robinie, con tratti su crinale che anticipano l’approdo alla Liguria. Si costeggiano Monte Colla e Castelluzzo, fino a Croce di Bragalla.

Nella località Sant’Alberto è possibile fare una pausa al ristorante e bar Rosabruna, uno dei pochi ristori lungo l’intero cammino nel mezzo delle tappe. Più avanti, verso il Monte Pertegone, il vento introduce i primi profumi di mare, un preludio alla tappa finale. L’ultima discesa attraversa fasce terrazzate con ulivi, vigneti e panorami sul Golfo Paradiso per giungere a Uscio (335 m), all’ingresso del Parco di Portofino. È possibile intraprendere il percorso partendo da Varzi e raggiungendo Recco, riducendo a tre le giornate di cammino e modificando leggermente quest’ultima tappa.

Percorrendo la via del sale si giunge in vetta al monte Antola (1 597 m)
Antola sulla Via del Sale – ph credit di Patrizia Ferlini

Pillola gastronomica: Uscio è la patria dei battolli, la pasta fresca a base di farina di castagne condita con pesto, navoni e patate.

  • Distanza 23 km
  • Dislivello in salita 1100 m
  • Dislivello in discesa 1400 m
  • Tempo di percorrenza 7.30 ore

Tappa 4: da Uscio a Portofino

In questa tappa si può entrare nel vivo della storia locale, passando accanto alla Colonia Arnaldi, dal 1906 importante centro di cura, oggi dedito al benessere. I continui saliscendi non sono mai eccessivi visto che le quote maggiori non superano mai i 700 m. Si oltrepassa il passo della Spinarola e si segue la segnaletica della Via del Mare fino al bivacco Caravaggio dove è presente un bivio per scendere a Recco. Si dovrà qui procedere seguendo le indicazioni per Ruta di Camogli da cui avere una splendida vista sull’intero Golfo Paradiso. avanti verso Portofino Vetta e poi in discesa verso il centro di Portofino. 

Pillola gastronomica: il gelato Paciugo, a base di panna, gelato alla crema, amarene e granatina è stato inventato proprio a Portofino.

  • Distanza 19 km
  • Dislivello in salita 1000 m
  • Dislivello in discesa 1400 m
  • Tempo di percorrenza 7.30 ore

Logistica e supporto lungo la Via del Sale

Affrontare la Via del Sale da Varzi a Portofino richiede una buona organizzazione logistica in quanto il tracciato attraversa zone montane isolate e poco servite. I pernottamenti vanno pianificati in anticipo, specialmente nei mesi estivi o durante i fine settimana primaverili e autunnali. Si trovano rifugi e bivacchi spartani come il Pian della Mora o le Capanne di Cosola, strutture gestite da escursionisti locali o sezioni CAI, a cui si aggiungono B&B nei borghi come Torriglia o Uscio.

La Focaccia di Recco, tra le prelibatezze della Via del Sale

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Pochi ingredienti per un prodotto da forno celebre in tutto il mondo. Lo si trova ovunque, ma quello “originale” c’è solo a Recco. di Patrizia Ferlini


Lungo il crinale, i ristori sono rari e solo in alcune tappe intermedie è possibile trovare un bar o ristorante, ma per il resto è fondamentale essere autosufficienti, soprattutto nelle prime due giornate. Anche l’acqua è un punto delicato: le fonti sono scarse e non sempre attive, specialmente in estate. I collegamenti pubblici sono presenti solo all’inizio e alla fine del percorso, mentre lungo il crinale centrale i trasporti sono praticamente assenti. È, pertanto, utile dotarsi di traccia GPS aggiornata, mappa cartacea e, quando possibile, condividere il percorso con altri escursionisti per maggiore sicurezza.

La Via del Sale percorre ambienti che passano dai boschi alle fasce montane ricolme di fiori endemici, fino a raggiungere le macchie mediterranee della costa. È un percorso nel tempo che parte dal Neolitico, attraversa il Medioevo con Malaspina, Fieschi, Doria e giunge al Novecento, epoca di contrabbandieri e di Resistenza. La Via del Sale è un’avventura lenta, fatta per chi sa apprezzare la fatica, i panorami, la storia, il senso di isolamento e la gioia di l’autenticità del territorio.

Autore

  • Patrizia Ferlini

    Dopo la laurea in architettura ho intrapreso il grande viaggio della vita, trasferendomi negli StatiUniti. Un lavoro da cuoca che ha segnato l’inizio del mio percorso nelle cucine in giro per il mondo. A questa esperienza ne sono seguite altre, fra cui il periodo in Sudafrica. Un’ avventura da aggiungere al bagaglio e altri scenari da poter narrare. Oggi, dalla mia nuova base ligure, scrivo per testate nazionali di gastronomia, architettura e viaggi. Una voglia, quella di condividere, che non smette mai di incuriosirmi e di farmi affrontare nuove scoperte.

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Scritto da
Patrizia Ferlini

Dopo la laurea in architettura ho intrapreso il grande viaggio della vita, trasferendomi negli StatiUniti. Un lavoro da cuoca che ha segnato l’inizio del mio percorso nelle cucine in giro per il mondo. A questa esperienza ne sono seguite altre, fra cui il periodo in Sudafrica. Un’ avventura da aggiungere al bagaglio e altri scenari da poter narrare. Oggi, dalla mia nuova base ligure, scrivo per testate nazionali di gastronomia, architettura e viaggi. Una voglia, quella di condividere, che non smette mai di incuriosirmi e di farmi affrontare nuove scoperte.

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