Dopo due anni di attesa tornano le avventure di Geralt di Rivia, il protagonista di The Witcher, giunto alla sua quarta, e non ultima, stagione. La storia evolve, così come i sentimenti del protagonista che ha un nuovo volto, quello di Liam Hemsworth.
È tornato su Netflix uno dei personaggi più affascinanti degli ultimi anni, che risponde al nome di Geralt di Rivia, alias The Witcher. La grossa novità della quarta attesa stagione riguarda il volto del protagonista: si passa in fatti dall’ex Superman, Henry Cavill, al minore dei fratelli Hemsworth, Liam. Se i dubbi in merito sono stati numerosi, è il momento di scioglierli tutti, andando a scoprire questa nuova versione dell'(anti)eroe nato tra le pagine di Andrzej Sapkowski, autore della Saga di Geralt di Rivia. Ispirata dai romanzi Baptism of Fire e The Tower of the Swallow, la quarta stagione si compone di otto episodi, disponibili dal 30 ottobre su Netflix.

Geralt di Rivia: un piccolo universo espanso
Dal 2019 a oggi, ne sono stati tratti una serie, una miniserie (The Witcher: Blood Origin) e un film d’animazione (The Witcher: Nightmare of the Wolf), ma già dagli anni Novanta i romanzi e i racconti – sono in tutto nove – si sono rivelati una fruttuosa fonte di ispirazione per videogiochi, fumetti e altri adattamenti televisivi.
Il mondo (fantasy) di The Witcher
I motivi di un simile seguito si devono in primis alla resa di un’atmosfera che gioca e sfrutta bene i topoi del fantasy, modellandoli a seconda delle situazioni e immergendo completamente il suo pubblico all’interno di un universo tangibile seppur immaginario. Le sensazioni fanno tantissimo quando si tratta di avvicinarsi a temi fantastici, ecco perché è fondamentale costruire qualcosa che catturi l’attenzione e che, soprattutto, la trattenga. Geralt di Rivia diviene così il gancio perfetto, con i suoi demoni personali da affrontare, un solido ma complesso senso del dovere e il cinismo squarciato da barlumi di sentimenti a lungo sopiti.
Sebbene l’adattamento targato Netflix sia stato accompagnato da non poche discussioni – una fetta di fan della serie letteraria non ha apprezzato alcune scelte di quella televisiva –, The Witcher ha raggiunto il traguardo di ben quattro stagioni. La quinta è attualmente in fase di produzione e dovrebbe rappresentare la chiusura del progetto (in uscita entro il 2027). Nel frattempo Cavill ha intrapreso nuovi percorsi, che lo porteranno a vestire i panni di altre figure leggendarie come Connor MacLeod nel reboot di Highlander e un ruolo non ancora specificato nella serie Warhammer 40.000, basata sull’amatissimo wargame tridimensionale.
Due anni dopo: dove eravamo rimasti?
A più di due anni di distanza dal finale della precedente stagione, eccoci riproiettati nelle avventure di Geralt, Yennefer e Ciri (rispettivamente interpretate da Anya Chalotra e Freya Allan). I tre personaggi principali si troveranno, ancora una volta, dinanzi a scelte esistenziali dalle quali dipende il destino degli uomini, ma anche la loro stessa felicità. Separati e circondati da macerie, pericoli e creature, si muovono attraverso il Continente verso una meta che, si presume (e si spera), li riunirà presto.

Un piccolo riepilogo
Dopo che le rispettive strade si sono incrociate, non senza difficoltà e diffidenza, Ciri, Yennefer e Geralt hanno trovato un loro equilibrio. La convivenza ha iniziato ad assumere i tratti di una vera e propria famiglia, che prescinde dai legami di sangue e si fonda invece su un sentimento di appartenenza più profondo. Col tempo, Geralt è passato a rappresentare una figura di riferimento per la giovane che ha promesso di proteggere. Ciri, dal canto suo, vede ormai l’uomo come un mentore, dietro cui si intravede quasi un padre. A sostenere il loro rapporto, almeno da un certo momento in poi, Yennefer si è finalmente concessa il lusso di provare dei sentimenti e di ritrovare un’umanità che sembrava destinata a dover accantonare per via dei suoi poteri.
La strada per ritrovarsi
Al punto in cui li abbiamo lasciati, la guerra tra i regni del Nord e Nilfgaard sta imperversando, mentre i popoli cercano alleati con cui combattere e inseguire una libertà bramata. Geralt si trova a Brokilon, tra le ninfe dei boschi, che si prendono cura di lui e delle gravi ferite riportate nello scontro con il mago Vilgefortz. A tenergli compagnia, un ritrovato Ranuncolo (Joey Batey), che tenta di convincerlo ad aspettare di riprendersi prima di partire alla ricerca di Ciri.
Quest’ultima, dopo aver vagato per giorni nel deserto di Korath, viene attaccata e perde conoscenza in seguito a un potente incantesimo, risvegliandosi nel mezzo di un gruppo di cacciatori di taglie. Ben presto, però, e con l’aiuto dei Ratti, riuscirà a scappare, decidendo di unirsi a loro sotto il nome di Falka (la principessa che le era apparsa in visione). Intanto anche Yennefer era sulle tracce della ragazza, insieme alle compagne maghe, decisa a tutti i costi a riportare Ciri a Geralt e, finalmente a riunirsi a lui.

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The Witcher 4: un protagonista in cambiamento
Dalle primissime immagini e dal trailer, appare evidente come i punti di forza dello show rimangano tali. Immersi in una nebbia quasi mistica, nel bel mezzo di una foresta rigogliosa, il protagonista imbraccia la sua inseparabile e preziosa spada, pronto a fronteggiare qualsiasi creatura o ostacolo si frapponga tra lui e il suo obiettivo. Nonostante il cambio di volto, il personaggio di Geralt mantiene la sua fisicità possente e il fascino ambiguo. Ciò che ha convinto la showrunner Lauren Schmidt Hissrich a scegliere Hemsworth per il ruolo, è stata – stando alle sue stesse dichiarazioni – “la capacità dell’attore australiano di bilanciare la parte prettamente dedicata all’azione con il lato più sensibile e intimo del personaggio”, lavorando in particolar modo anche sulla vocalità. Fattore questo che con il doppiaggio, purtroppo, lasciamo lungo la strada.
Quello che, invece, sembra aver aggiunto, è una certa spavalderia e una maggiore empatia. Quest’ultima giustificata dal fatto che, nel corso della narrazione, Geralt ha imparato ad aprirsi, a lasciarsi andare e a far emergere, di fronte a coloro che gli vogliono bene e di cui si fida, la sua umanità, a lungo celata. Il cambiamento risulta così ancora più esplicito, rafforzato dalle imprescindibili differenze tra Cavill ed Hemsworth. Quest’ultimo ha affrontato non pochi dubbi (oltre alle polemiche), prima di accettare, derivanti dall’essere sempre stato un grandissimo appassionato del videogame di The Witcher. Una volta giunto alla conclusione che avrebbe potuto apportare qualcosa di suo – come tra l’altro ha fatto il suo predecessore, estimatore assoluto della saga –, ha deciso di abbracciare il progetto.
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