Ogni estate, la spiaggia ci riserva le sue piccole – o grandi – sorprese. E a tutti, almeno una volta, è capitato: esci dall’acqua, e invece della voce suadente di Gino Paoli, senti l’amica esclamare: “Ti è sceso il costume!”. Un classico intramontabile, che se fosse accaduto su una spiaggia naturista, ti avrebbe fatto percepire solo il soave “sapore di sale, sapore di mare” senza alcun imbarazzo.
Ma facciamo un passo indietro, perché una notizia di pura cronaca estiva ci offre lo spunto perfetto per immergerci – senza veli! – nel mondo delle spiagge naturiste. Parliamo di quei luoghi – siano essi litorali, scogli o arenili – dove la libertà dagli indumenti non è solo una scelta, ma un vero e proprio grido di battaglia e un principio fondamentale. Sempre nel rispetto delle regole e del prossimo.
Il caso della spiaggia di Is Arenas: un dibattito acceso in Sardegna
I freni inibitori, purtroppo, paiono saltati da tempo per alcuni incivili che, nella pineta retrostante la spiaggia di Is Arenas – non Is Benas, come erroneamente riportato da alcuni giornali -, hanno trasformato una semplice passeggiata in un “film a luci rosse”. Segnalazioni di atti contro il buon costume e la pubblica decenza nella pineta di Narbolia, in provincia di Oristano, sono fioccate al sindaco Giangiuseppe Vargiu.
Le denunce riguardano in particolare la pineta e non l’intera spiaggia. Sebbene vi siano state segnalazioni anche di persone che praticavano la nudità al di fuori dell’area designata. Il Sindaco, infatti, ha sottolineato la «violazione costante di regole e buon costume» e ha promesso interventi per ristabilire la legalità. È importante chiarire che il problema non risiede nel naturismo in sé, ma in comportamenti devianti che nulla hanno a che fare con la filosofia naturista.
Il tratto di spiaggia dove è consentito esporsi al sole e all’aria è quello a sud di Is Arenas. Questo particolare tratto di oasi – andate a vedere le foto – ricade nel comune di San Vero Milis e comincia dal canale della peschiera di Is Benas, autorizzato da un’ordinanza del Sindaco. Questa autorizzazione non si estende, naturalmente, alle aree retrostanti o a comportamenti sessuali in pubblico.

La denuncia del bagnante di Orvieto e la reazione mediatica
Al sindaco Vargiu sono arrivate decine di denunce e, in particolare, diversi giornali hanno pubblicato la dichiarazione di un bagnante di Orvieto. il quale, passeggiando, si sarebbe imbattuto in varie coppie di uomini con gli attributi in bella vista, intenti a prendere il sole o a fare il bagno. Ovviamente, sottolineare nello specifico la presenza di persone omosessuali ha alimentato un interesse pruriginoso e bigotto, fomentando pregiudizi e morbosità.
In realtà, è doveroso ribadire che la frequentazione delle spiagge naturiste è eterogenea, includendo uomini e donne di ogni orientamento sessuale, famiglie e anziani, tutti uniti dal desiderio di un’esperienza autentica e rispettosa. La sessualizzazione di un comportamento che per i naturisti è un semplice ritorno alla naturalità del corpo è una distorsione purtroppo comune, alimentata da pregiudizi e disinformazione.
Nel naturismo non c’è nulla di morboso: una distinzione fondamentale
Purtroppo, la situazione di Is Arenas è degenerata a causa di condotte isolate. È fondamentale chiarire che questi comportamenti, che trasformano un pezzo di litorale sardo in una sorta di “set di PornHub a cielo aperto”, sono totalmente scollegati dalla pratica del naturismo. Il naturismo, infatti, non ha nulla a che vedere con la sfera sessuale e, naturalmente, nemmeno con gli atti osceni, un reato che può essere perseguito se ci si spoglia in una spiaggia non autorizzata o si compiono atti contrari alla pubblica decenza.
Il naturismo affonda le sue radici in movimenti che, già dalla fine del XIX secolo in Germania, promuovevano il ritorno a uno stile di vita più sano e in armonia con la natura, spesso in reazione agli eccessi dell’industrializzazione e alla rigidità morale borghese. I principi fondamentali, come definiti dalla Federazione Naturista Internazionale (INF/IFN), sono: «un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente». Questo include benessere fisico e mentale, contatto con gli elementi naturali e un forte senso di comunità basato sul rispetto reciproco.

Uomini nudi: una questione di percezione
Non facciamo però partire subito accuse di omofobia, che purtroppo non escludiamo, ma al riguardo facciamo una considerazione di “costume”, inteso in senso lato. Insomma, non come indumento. O, almeno, non solo. In spiaggia ormai le donne usano costumi con la cui stoffa al massimo si possono fare quelli della Barbie, intesa come bambola, non come Margot Robbie che la interpreta nel film. Insomma, le donne sono molto poco vestite in ogni tipo di spiaggia.
Tra perizomi, sgambature ascellari e triangoli lillipuziani, ci vuole il minimo sindacale dell’immaginazione per vedere una donna nuda. Con gli uomini è diverso. A parte quelli che usano lo slip che però sono sotto la giurisdizione della PCBG, la polizia crimini del buon gusto, gli altri portano boxer che ormai sono proprio dei bermuda. Quindi ci sta che un uomo svestito salti di più all’occhio, anche se a guardare c’è un altro uomo che, insomma, anche solo per questioni competitive tra maschi, è curioso di dare uno sguardo!
In ogni caso, abbiamo parlato all’inizio di libertà riguardo alle spiagge naturiste e quindi non è insolito che spesso si definiscano ambienti aperti e accoglienti anche per la comunità LGBTQIA+, così è subito chiaro che chi non ha rispetto per il prossimo può evitare di andarci. Questo non implica una sessualizzazione, ma un’ulteriore conferma della filosofia di accettazione e non giudizio che dovrebbe caratterizzare il naturismo.
Pronti ad andare in una spiaggia naturista? Ecco quelle autorizzate e quelle tollerate in Italia e nel mondo
Detto questo, in attesa che le autorità prendano provvedimenti definitivi per ristabilire le regole ad Is Arenas, entriamo nel mondo naturista. No, fermi. Che avete capito? Non dovete leggere quest’articolo senza nulla addosso, cioè, se volete potete farlo. La libertà vige anche qui. Vogliamo però darvi un po’ di consigli nel caso decidiate di intraprendere un’esperienza naturista.
Prima di tutto, in Italia esistono delle spiagge autorizzate per il naturismo. La più famosa e anche la prima a essere stata autorizzata ufficialmente è l’Oasi di Capocotta a Ostia, sul litorale romano. Ci sono poi delle zone che, pur non avendo autorizzazione esplicita, sono tollerate perché presidiate da associazioni territoriali che fanno capo alla FENAIT, Federazione Naturista Italiana. Si tratta sempre di zone delimitate e appartate, in cui devono essere rispettate alcune regole fondamentali.
Il naturismo è un fenomeno con una diffusione molto ampia a livello globale. Paesi come la Francia, la Germania, la Croazia e la Spagna sono considerati veri e propri paradisi per i naturisti, con numerose spiagge, campeggi e resort dedicati. In Germania, ad esempio, esistono aree specifiche anche nei parchi urbani dove la nudità è consentita. La legislazione varia da paese a paese, ma in molti luoghi europei il naturismo è ben regolamentato e supportato, riconoscendo la sua valenza turistica e di benessere. La Spagna, in particolare, è tra i paesi più aperti, consentendo la pratica del naturismo senza particolari restrizioni nella maggior parte delle sue spiagge.
Le regole delle spiagge naturiste: il rispetto al centro di tutto
Nelle spiagge naturiste sono categoricamente vietati atti sessuali, schiamazzi o qualsiasi altro atteggiamento che possa turbare la pace e la serenità dell’ambiente. Il rispetto reciproco, la privacy e la non-sessualità sono principi cardine. È fondamentale non sporcare, non abbandonare rifiuti e osservare tutte quelle regole di civiltà che spesso dimentichiamo. Non si possono fissare insistentemente le persone, né fotografarle o riprenderle in alcun modo, per tutelare la privacy e il comfort di tutti i presenti. Le persone vestite sono generalmente ammesse, ma potrebbero essere osservate con una certa curiosità o, a volte, un leggero disagio, poiché in un contesto naturista la nudità è la norma.
Naturisti e nudisti: una differenza sostanziale
Nelle spiagge naturiste non c’è nulla di morboso per la maggior parte delle persone che le frequentano, anche se non tutti lo fanno per gli stessi motivi. È cruciale comprendere la distinzione tra “naturismo” e “nudismo”. Infatti sebbene i due termini siano spesso usati in modo interscambiabile, il naturismo rappresenta un concetto più ampio e profondo.
I naturisti infatti abbracciano un determinato stile di vita sano e con un contatto profondo con la natura. E stare in spiaggia senza vestiti è solo una delle conseguenti manifestazioni di questa filosofia. Per loro, la nudità è un mezzo per raggiungere una maggiore armonia con l’ambiente e con se stessi, liberandosi delle convenzioni sociali e riscoprendo una dimensione più autentica dell’essere umano. Il naturismo è spesso associato a pratiche di benessere, sport all’aria aperta e una dieta sana.
I nudisti, invece, amano stare senza vestiti per abbronzarsi in modo uniforme, per piacere personale, per liberarsi di sovrastrutture sociali o per provare la libertà di nuotare nudi – se avete pensato al rischio medusa, il nudismo non fa per voi! -. Il nudismo si concentra principalmente sull’atto di essere nudi. Spesso per motivi pratici o di comfort, senza necessariamente aderire a una filosofia di vita più ampia come nel caso del naturismo. Entrambe le pratiche, comunque, richiedono rispetto per gli altri e per l’ambiente circostante.

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Il dubbio dei racchettoni: si possono portare?
Vi state convincendo a provare una di queste spiagge, che a volte meritano una visita anche per le oasi meravigliose in cui si trovano, ma siete attanagliati da un dubbio atroce? Tranquilli, i racchettoni potete portarli e anche usarli, sempre che lo facciate in maniera civile e senza disturbare gli altri frequentatori della spiaggia. Ok, è probabile che non potrete giocare… perché, diciamoci la verità, con i racchettoni al prossimo gli togliete la salute. E in questo tipo di spiagge l’unica cosa da togliere è il costume!
Come trovare le spiagge naturiste in Italia e nel mondo
Se volete provare, consultate il sito della FENAIT – Federazione Naturista Italiana – per informazioni e località. Comunque, di solito ci sono segnalazioni precise che indicano le aree dedicate. Il sito della FENAIT fornisce l’elenco sia delle spiagge autorizzate sia di quelle in cui è possibile praticare il naturismo per “tradizione”, in cui però bisogna sempre prima accertarsi che ci siano le giuste condizioni.
Allora, a questo punto aspettiamo di conoscere le vostre esperienze “nudiste”… in spiaggia, ovviamente. Chi scrive, ha provato, però era una caletta in Grecia dove eravamo solo in tre, oltretutto amiche da una vita. Quindi probabilmente non conta come esperienza nudista. E comunque, sappiate che se optate per il nudismo fare la valigia leggera sarà ancora più facile! E chissà, magari vi sentirete così liberi da non voler più tornare indietro, a meno che non siate a rischio meduse, ovviamente.
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