Sotto il cielo di Monaco, è il PSG a fare la storia! Si prende di forza la sua prima Champions League, in una partita dove ha dominato già dai primi minuti e finita 5-0. Dopo un inizio a sorpresa, con un regalo all’Inter da una rimessa laterale, commentata in diretta da Fabio Caressa così: “Una cosa mai vista prima!“. Una svista o una tattica? Ci si è chiesti da spettatori. Più la seconda sembra suggerire il risultato, dal momento che, dopo 19 minuti, i francesi erano già in vantaggio di due gol – al 12’ Hakimi, ex che non esulta; al 20’ Doué -, annullando un’Inter che non è mai entrata in partita.
Dominio PSG fin dai primi minuti
L’AI, dunque, ha avuto ragione, anche se si fa fatica ad ammetterlo. Alla vigilia dava la squadra di Luis Enrique vincente con il 53,6% di probabilità, giustificando questo vantaggio sull’Inter di Simone Inzaghi grazie a una rosa più giovane, alla maggiore freschezza atletica, oltre che a un vantaggio nei duelli individuali.
Luis Enrique si conferma l’uomo delle finali perfette, infatti in carriera ha un bilancio invidiabile: nessuna sconfitta. Altra curiosità riguarda la città della finale: Monaco, che ha sempre battezzato la squadra che non aveva mai vinto la Coppa, senza considerare che le finali in Germania, per gli italiani in Champions, non sono mai state positive – chiedere a Milan e Juventus -. L’unico italiano a gioire stasera è Gianluigi Donnarumma, il portiere della Nazionale, con un passato da milanista, e a Parigi dal 2021.

Reazioni e ammissioni dopo la sconfitta dell’Inter
Beppe Bergomi, cuore interista, ammette: “Oggi il PSG è stato superiore in tutto“. Poco da aggiungere anche per i tifosi interisti, questa mattina svegliati dalla notizia della morte dell’ex Presidente Ernesto Pellegrini, per il quale la squadra ha giocato con il lutto al braccio: primo segno di una giornata da dimenticare? Simone Inzaghi, dopo la sconfitta con il Manchester City nel 2021, non riesce a portare a casa la Coppa più importante di tutte. Quella dalle orecchie grandi che ormai da 15 anni manca in casa Inter. E c’è da giurare che da domani si parlerà di stagione fallimentare per lui e la sua squadra.
Dalla gioia al dolore: una finale ricca di emozioni
Nel secondo tempo la storia non cambia. Sembra ormai scritta, anche se si attende il colpo di scena che arriva puntuale, ma non per salvare l’Inter, bensì per affondarla definitivamente. Prima il secondo gol di Doué, poi quello di Kvaratskhelia, che avrà così modo di non rimpiangere lo scudetto vinto dal Napoli dopo la sua partenza per il PSG. Per chiudere il gol del giovanissimo centrocampista Senny Mayulu, classe 2006, che al minuto 86’ segna un gol che vale la beffa. La partita dal peggior passivo in una finale di Champions League – in Coppa dei Campioni nel 1960 il record lo realizzò il Real Madrid che ne insaccò 7 all’Eintracht Francoforte -.

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Tanta la delusione sugli spalti per i tifosi interisti arrivati fino all’Allianz Arena. Ma anche per quelli rimasti a casa più per scaramanzia che per altro. Come il giornalista Gad Lerner che prima della partita aveva ammesso: “Mi sento scaramantico, tutto pronto per ogni eventualità, a partire da casa, con le persone giuste”.Beppe Marotta, dirigente dell’Inter, a fine partita ammette: “La sconfitta meritata, contro una squadra che ci ha surclassato in tutto. Onore e merito agli avversari”.
Il Tributo a Xana di Luis Enrique
Sui profili social dei tifosi vip tutto tace. Le lacrime rigano i volti dei giocatori vincitori e di quelli sconfitti, dei tifosi parigini e di quelli milanesi, perché il dolore e la gioia si somigliano davvero tanto, come le lacrime. Lo sa bene Luis Enrique che ricorda con una t-shirt la sua bambina Xana, morta a 9 anni nel 2019.
Dal dolore alla gioia e dalla gioia al dolore, è la vita. Non c’è consolazione per chi ha perso, ma mai come stasera a vincere è stato il migliore e forse questa è l’unica consolazione possibile.
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