Meatball Family e Trenta Editore presentano il volume con un evento tra storia, aneddoti e assaggi per riscoprire il piatto più amato della tradizione italiana ma che arriva dalla Persia: la polpetta
C’è qualcosa di immediatamente familiare nel profumo delle polpette che sfrigolano in padella. È un richiamo semplice e universale, che evoca memorie domestiche, di cucina della nonna, dei pranzi di domenica. Da questo spirito e da quel profumo nasce l’atmosfera che ha animato, negli scorsi giorni, la presentazione ufficiale da Meatball Family, in Piazza Cinque Giornate a Milano, del libro Polpette, una tira l’altra, pubblicato da Trenta Editore proprio in collaborazione con la “famiglia Polpetta”. Un evento che ha trasformato il locale firmato da Diego Abatantuono in un piccolo laboratorio di gusto, tra racconti, aneddoti e assaggi che hanno reso omaggio a uno dei piatti più amati e conviviali della tradizione italiana.
Fin dai primi momenti della serata, l’atmosfera è stata quella di un ritrovo in famiglia. Gli invitati si sono ritrovati nel ristorante per scoprire la storia e l’evoluzione della polpetta, protagonista assoluta. Tra un calice di vino e una chiacchiera informale, gli ospiti hanno potuto degustare diverse versioni del piatto – dalle classiche di manzo alle vegetariane con le melanzane fino alle più gourmet – e partecipare a una simpatica lezione di cucina durante la quale hanno sperimentato in prima persona la creazione della propria polpetta. A fine evento, dopo un’attenta votazione, la “Spaghetti Meatball” si è aggiudicata il titolo di migliore polpetta della serata: spaghetti al dente, sugo rosso di pomodori datterini e polpette di manzo. Impossibile non premiarla.
Un viaggio nella storia: dalla Persia a oggi
Durante la presentazione, si è ripercorsa la lunga storia della polpetta: dalle prime tracce in Persia, dove nel IX secolo a.C. era nota come kooftee, fino all’antica Roma, dove veniva descritta da Marco Gavio Apicio nel celebre De Re Coquinaria. Da allora, questo piatto è riuscito a reinventarsi in mille forme, attraversando epoche e culture. È stato celebrato da Artusi come simbolo di cucina domestica e riscoperto persino dai Futuristi, che ne esaltarono la modernità e la capacità di reinterpretarsi. Oggi, proprio come allora, la polpetta resta un manifesto di creatività e di economia domestica, una ricetta nata per non sprecare nulla e divenuta emblema di gusto e familiarità.
Il libro e il successo del format Meatball Family
Il libro “Polpette, una tira l’altra”, curato da Trenta Editore, raccoglie tutta questa ricchezza di significati in un volume che è insieme ricettario, racconto e testimonianza culturale. Le sue pagine sono un viaggio attraverso cucine, tradizioni e stili di vita: dalle ricette più note di Meatball Family, come le polpette classiche, che hanno sancito il successo del brand, alle versioni innovative nate dall’incontro con la cucina internazionale.
Al centro dell’evento non c’era solo il libro, ma anche la storia di Meatball Family, il format ristorativo ideato da Diego Abatantuono nel 2013 e oggi punto di riferimento per chi ama la cucina italiana reinterpretata con spirito contemporaneo. Nato dall’idea di valorizzare un piatto tradizionale e portarlo in una dimensione più ampia, il brand è cresciuto costantemente, aprendo ristoranti in diverse città italiane e conquistando un pubblico sempre più vasto.
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Tra food truck e Tradizioni Italiane, l’evoluzione delle polpette
Sotto la guida di Abatantuono e del CEO Nadir Malagò, il marchio ha saputo ampliare la propria offerta, arrivando ad avere addirittura una flotta dei 20 food truck vintage che portano le polpette in giro per fiere, festival e piazze, facendo conoscere il gusto del brand a un pubblico sempre nuovo. A conferma della sua evoluzione, nel 2025 è nato anche il nuovo format “Tradizioni Italiane” presso il ristorante di CityLife, dedicato alle ricette regionali reinterpretate con ingredienti locali e una presentazione contemporanea.
In questo percorso, il libro Polpette, una tira l’altra segna una tappa importante: non solo un tributo alla cucina, ma anche un modo per raccontare l’anima del progetto che dal 2013 porta un po’ di casa nelle città d’Italia. Perché, come ricorda la stessa filosofia di Meatball Family, la polpetta non è solo un piatto: è un pretesto per condividere momenti, sorrisi e passioni, perché parafrasando un anonimo buongustaio non sappiamo se esista davvero la felicità, ma sappiamo con certezza che esistono le polpette.
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