“Congratulations to Cardinal Robert Francis Prevost, who was just named Pope” con queste parole il Presidente Donald Trump si è congratulato su X per l’elezione di Papa Leone XIV il primo papa statunitense della storia. Tante le bandiere a stelle e strisce in piazza San Pietro ed entusiasmo sincero nelle file dei fedeli dell’America da Nord a Sud, dove padre “Bob” ha trascorso molti anni in missione.
Chi è davvero Leone XIV: lo “Yankee latino” che arriva dal Perù
Eppure a distanza di qualche ora le prime crepe iniziano ad aprirsi e antichi dissapori a venire a galla. L’ultimo in ordine di tempo riguarda la influencer americana Laura Loomer, che molto peso sembra esercitare su Donald Trump, nel suo post scrive: “È anti- Trump, un’altra marionetta marxista in Vaticano”. E così nemmeno il tempo di affacciarsi al balcone per benedire “Urbi et Orbi” i 150 mila presenti ad acclamarlo, che già esiste un fronte compatto di cospirazionisti MAGA (ndr Make American Great Again) che non gioisce affatto per la sua elezione. La motivazione è quella di vedere in questa scelta dello “Spirito Santo” una minaccia della Chiesa Cattolica verso l’amministrazione Trump.

La Loomer ha poi aggiunto in un altro post: “ Non ho bisogno di essere Cattolica per vedere con i miei occhi. Qui non c’è nulla da festeggiare”, rispondendo a chi le aveva fatto notare la sua mancanza di fede cattolica e un sensazionalismo mosso dall’intento più di acchiappare clic che di altro. Cosa che è avvenuta dato che il suo post ha raccolto 35,1K di cuoricini e 12,6K di ricondivisioni. A chi prova a contraddirla ricorda come l’allora cardinale Prevost abbia scritto, tempo fa, di pregare per George Floyd e la sua famiglia. Conclude commentando l’invito di Prevost “a non cadere nel pregiudizio” con un’ironica considerazione: per pregiudizio forse intende dire overdose di fentanyl.
Altro motivo di scontro è la posizione che il neo Papa ha mostrato nei confronti delle dichiarazioni del vice di Trump, JD Vance quando, in un post su X datato 3 febbraio 2025, Robert Prevost affermava:
“JD Vance sbaglia: Gesù non ci chiede di classificare il nostro amore per gli altri”. Nel post social faceva riferimento a un articolo pubblicato da National Catholic Reporter in merito alle politiche sui migranti. La testata appena citata rientra insieme al “Life Site News” in quei media che hanno espresso posizioni critiche nei confronti delle decisioni di Papa Francesco.

Habemus Papam: eletto Robert Prevost come Leone XIV
Robert Prevost è Papa Leone XIV: il primo pontefice americano della storia è stato eletto al quarto scrutinio. di Chiara M. Gargioli
Non solo la Loomer. Anche alcuni cardinali conservatori hanno avuto in passato posizioni molto diverse dal Papa Statunitense che però ha vissuto più tempo in Perù, circa 20 anni, ed è nato con sangue europeo nelle vene. Sicuramente le posizioni di Prevost e l’attuale governo americano appaiono molto distanti anche su tematiche legate a giustizia sociale, immigrazione e libertà religiosa.
La reazione della destra MAGA: applausi, sospetti e accuse
Philip Elliot, sulle sito online del Time, apre il suo articolo così: “The new Pope is an American. Do not for a minute think he wants to Make America Great Again”. Per proseguire, lo riportiamo in italiano. “L’ex missionario si propone di rappresentare un freno ideologico a una certa corrente di cattolicesimo di stampo americano. Corrente che negli ultimi anni ha avuto un’ascesa a Washington. Pur avendo deviato verso tendenze più conservatrici rispetto ai suoi fratelli globali.
Con il vicepresidente J.D. Vance e sei dei nove giudici della Corte Suprema tra i suoi fedeli, Leo diventa il cattolico più potente. Sia al mondo che tra gli americani. E Leo, noto a Roma come “lo Yankee Latino”, rappresenta chiaramente il rifiuto da parte del Vaticano dell’intensa attività di lobbying dei ricchi americani per insediare un pontefice simpatizzante del presidente Donald Trump, che si è spinto fino a scherzare dicendo che avrebbe dovuto essere contemporaneamente Papa e Presidente”.

Nel corso della giornata odierna si è aggiunto al coro dei critici anche Steve Bannon. L’ex capo stratega di Trump aveva già parlato di Prevost durante un’intervista. Lo aveva definito “dark horse”, voluto da quei poteri forti che i Maga definiscono Deep Church. Oggi che la previsione si è avverata ha dichiarato: “la scelta peggiore per i cattolici Maga, è un voto anti-Trump per i globalismi della Curia” .
La prima uscita pubblica
E intanto Papa Leone XIV ieri sera ha stupito con la sua prima uscita a sorpresa: è andato a trovare i fedeli al palazzo del Sant’Uffizio, dove viveva. Li ha benedetti nel cortile indossando l’abito talare bianco privo della mantellina rossa e dei fregi dorati che aveva indossato sul balcone durante il suo discorso di presentazione.
Discorso che ha fatto in tre lingue e non in inglese e anche questo particolare non deve essere sfuggito a Donald. Lo spagnolo è la lingua che detesta più di ogni altra. Questa mattina durante la sua prima Santa Messa nella Cappella Sistina, Leone XIV ha usato però la lingua madre. E ha detto “Ridurre Gesù a un leader o a Superman è un ateismo di fatto” , che ci sia anche qui un sottotesto che i Maga potranno cogliere? Lo scopriremo nelle prossime ore.
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