Si fa presto a dire fiera. Lucca Comics&Games è, da decenni, un mondo tra i mondi in cui la fantasia diventa sovrana e non ci sono guerre, né giudizi. Tra Cosplay, mostre e colossi cinematografici, un piccolo vademecum per orientarsi. E per decidere dove mangiare.
Immaginate una città antica, le cui mura secolari hanno visto passare storie di cavalieri e mercanti, trasformarsi in un portale. Un portale che non conduce a un’altra epoca, ma a infiniti mondi paralleli, dove l’eroe del vostro videogioco preferito cammina al vostro fianco e la principessa di un anime vi sorride da un vicolo. Questo è Lucca Comics & Games, un’esperienza che va oltre il semplice festival. Il più speciale di tutti i Comics del mondo, un crocevia di narrazioni che nel 2025 promette di essere più epico che mai. Con il tema di French Kiss – ogni edizione ha un suo fil rouge specifico che anima la grafica dell’evento – non è solo un evento, è un’invasione pacifica di fantasia, un luogo dove la realtà si fonde con l’immaginazione in un caleidoscopio di colori, suoni ed emozioni. Se siete pronti a varcare la soglia, preparatevi a un viaggio indimenticabile.

Si scrive Lucca Comics, si legge fantasia
Quando Lucca apre i suoi battenti al festival, la città stessa si trasforma. Le mura antiche non sono più solo una difesa, ma un palcoscenico per un assedio straordinario. Tra le vie medievali, un ragazzo può incarnare la nobiltà di Aragorn, una studentessa la grazia di Sailor Moon, un padre di famiglia la resilienza di un personaggio di Death Stranding. L’effetto è una vera e propria frattura percettiva, una distonia affascinante tra la consistenza tattile della pietra e la materia effimera di parrucche luccicanti e LED pulsanti.
I cosplayer, veri artisti dell’interpretazione, conoscono bene la fragilità del loro artigianato: cuciture che si aprono, armature che si piegano sotto il sole, make-up che cola. Ma è proprio in questa imperfezione che risiede la loro autenticità. Parte viva di una macchina che è universo a sé stante e che riesce ad affascinare chiunque metta piede in questa terra e coinvolge allo stesso modo anche coloro che scelgono di non mascherarsi. Che siano una ragazza nerd alla sua prima esperienza a Lucca o una madre paziente che la accompagna, perché non di solo cosplay vive Lucca.
Un cosmo complesso e imperfetto, perché vivo, in cui una parte importante – ma non la più fondamentale – la interpretano i colossi dell’intrattenimento che, nel 2025, arrivano a Lucca con una presenza più imponente che mai, pronti a colonizzare lo spazio urbano con le loro narrazioni globali.
Netflix chiama Hawkins: quando il digitale incontra la pietra
Il 31 ottobre, Netflix si appresta a occupare la scena con la celebrazione della stagione finale di Stranger Things. Piazza e vicoli si trasformeranno in un’evocativa Hawkins, con installazioni pensate per essere fotografate, condivise, archiviate. Quartier generale: piazza San Michele. Migliaia di visitatori faranno la fila, desiderosi di vivere l’ultima eco di un mondo televisivo, già concluso altrove. Qui la distonia è totale: un universo nato digitale colonizza lo spazio urbano e i fan – cosplayer ma non solo, non bisogna sottovalutare la presenza di civili nelle strade – si ritrovano ad agire come comparse in un copione globale.
Ma non sarà solo un evento estetico, alle 16:30 all’interno del Cinema Moderno, per il Programma Movie, ci sarà un Q&A con i creatori della serie tv e alcuni degli attori: Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb Mclaughlin, Noah Schnapp. L’anno scorso il colosso del Tudum aveva portato gli attori di Squid Games.

I love Lucca Comics & Games: Prime Video sbarca in fiera
Se Netflix porta la serie che finisce, Prime Video porta l’evento stesso sotto i riflettori. Con I Love Lucca Comics & Games, un documentario in lavorazione proprio durante la manifestazione, la città diventa oggetto e soggetto di una narrazione in divenire. Ogni partecipante alla festa sarà, volente o nolente, parte di una storia che finirà in streaming: i bambini spaventati davanti a una Bellatrix Lestrange in carne e ossa, i commercianti, i collezionisti di fumetti e i cosplayer diventeranno, tutti insieme, materiale filmico, archiviato in cloud, consumato da un pubblico che non potrà mai capire quell’atmosfera. O che magari lo guarderà per nostalgia.
Assedio videoludico: Death Stranding 2 e l’incontro inaspettato
E poi c’è l’attesissimo arrivo di Death Stranding 2: On The Beach, ultima tappa mondiale del tour di Kojima. È come se la città stessa si prestasse a incarnare l’estetica sospesa e post-apocalittica del videogioco. Sulle mura, accanto ai cosplay di Sam Porter Bridges, qualcuno posa in costume Pokémon, perché Piazza Colonna Mozza diventa un padiglione dedicato alle creature gialle e rosa. Nel giro di cento metri, due universi narrativi apparentemente inconciliabili convivono sul selciato di pietra, dimostrando la capacità unica di Lucca di accogliere e mescolare ogni forma di fantasia.

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Oltre il Cosplay: la comunità
Ed è qui che il contrasto si fa antropologia visiva: i set ufficiali delle multinazionali, perfetti, lucidati, pensati per l’Instagram globale, si scontrano con i corpi imperfetti che sudano, si rompono, si aggiustano con nastro adesivo. Da un lato il virtuale che invade la pietra con la forza del capitale, dall’altro il reale che resiste con inventiva e improvvisazione.
Il tutto spiegato mene dal tempo sospeso delle file, incomprensibili per chi non è interessato: chilometri di attesa per un panel, per entrare in un padiglione, per posare in costume. Ma quelle file sono anche rituali sociali. È lì che si creano amicizie destinate a durare nel tempo, si condividono consigli e complimenti, barrette energetiche, suggerimenti per sopravvivere alla folla e risate stanche. Che si crea comunità. È lì che la città rinascimentale diventa eterotopia, uno spazio altro in cui norme e ruoli vengono sospesi, e l’ordinario lascia il posto allo straordinario per 5 lunghi e fantastici giorni.
Lucca, la sopravvivenza del palato: oltre le mura i sapori più autentici
Chi arriva a Lucca con l’intento di divorare storie e chilometri sa che qui l’istinto di sopravvivenza non può sopirsi mai. Riguarda l’hotel – se si è appassionati va rigorosamente prenotato l’anno prima o con mesi di anticipo -, i cellulari che non prendono e la necessità di fermarsi a mangiare qualcosa, nel caso non si sia in possesso di pane elfico. Serve una prima linea gastronomica all’altezza dell’avventura. E fuori dalle mura, nel pittoresco Borgo Giannotti, esiste la trincea affidabile di Locanda Buatino. Questo rifugio è l’ideale per chi cerca la sostanza vera del pranzo lucchese, lontano dai menù acchiappa-turisti. Qui, la zuppa di farro è la password per accedere a una Toscana autentica, dove il tempo del pranzo è scandito dal pane giusto, dalla cortesia schietta e da prezzi sorprendentemente democratici.
Per chi desidera una pausa più raffinata, ma senza abbandonare il comfort della qualità, la Locanda di Sesto è la mossa vincente. Sembra la casa di un personaggio secondario che però regge l’intero romanzo: un ambiente raccolto, uno staff che sa raccontare la storia dietro ogni ingrediente, e Tordelli che richiamano le radici ad ogni forchettata. Qui la digressione è nel dettaglio, come nei migliori festival.

Tra trattorie e ristoranti stellati
Infine, chi spera che il cibo sia anche esperienza estetica e metafisica, può immergersi nella narrazione a più livelli del Butterfly. Qui tutto è orchestrato con il tono del “se non ora quando?”, dai piatti che oscillano tra l’invenzione lucidissima e la celebrazione della memoria, all’ambiente che invita a chiedersi se il lusso sia davvero una questione di stile o solo di sguardo. La prima linea è fatta di interpretazioni del territorio che non si concedono la ripetizione, ma piuttosto la sorpresa, regalando un’esperienza che va oltre la mera alimentazione.
Mangiare a Lucca Comics, dunque, significa attraversare storie con la bocca più che con gli occhi – e, se la zuppa di farro è ancora calda nei posti giusti, la vera avventura è già cominciata. E se si è appassionati di enogastronomica e si vuole sposare questa passione con quella per fumetti, film e cultura, lo spazio giusto è i fuorisalone FoodMetti gestito dallo chef Cristiano Tomei.
Quel tramonto sulle mura…
Al tramonto, sulle mura che dominano la città, si incontrano definitivamente le due anime di Lucca Comic. Da un lato i pannelli luminosi che pubblicizzano l’ennesima anteprima mondiale, dall’altro i gruppi di ragazzi che, stremati ma felici, si siedono sull’erba, tolgono una parrucca, bevono da una bottiglietta d’acqua. Siedono in gruppo sulle scalinate forse di un bar ( ad anni di distanza non ricorderanno bene cosa ci fosse oltre le scale, ma ricorderanno di essere stati insieme), qualcuno è vestito da Cabina Blu della Polizia inglese, qualcun altro da Vincent Van Gogh. Il capo è una donna con un vestito rosso e uno strano copricapo che ricorda un robot. Stanchi, si dividono una torta al cioccolato arrivata non si sa bene da dove.
Quel gesto – spogliarsi del personaggio, recuperare per un attimo la propria pelle – è forse la scena più reale di tutte. Ed è lì che si capisce che Lucca, anche nel 2025, riesce a non essere solo promozione e spettacolo, solo festival o solo mercato. Il Lucca Comics & Games è un mondo oltre il tempo. Qui non esiste guerra, non esiste realtà, se non quella dei propri sogni. Un’esperienza che vi cambierà, o almeno, vi farà venire una gran fame. E per quella, sapete già dove andare!
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