Il tempo come indagine. È questo – anche – il cuore del nuovo romanzo del romanziere partenopeo Maurizio de Giovanni, L’orologiaio di Brest. Edito da Feltrinelli, è disponibile alla vendita dal 21 ottobre. Noi siamo stati alla presentazione teatrale di Napoli.
“Perché se ti strappano l’esistenza quando ancora non sei nemmeno nata, il sangue non si asciuga. Non si asciuga mai”. Così recita la quarta di copertina de L’orologiaio di Brest, la nuova opera di Maurizio de Giovanni che esce per la prima volta con Feltrinelli. È l’inizio di nuova storia, l’autore ha già dichiarato che ci sarà una seconda parte ma non pensa alla serialità. Tuttavia, in un’intervista al Corriere della Sera ha aggiunto che “non si può mai dire se un personaggio ti prende la mano”.
In questo nuovo romanzo, un thriller noir com’è nello stile dello scrittore napoletano, protagonisti non sono però i personaggi ma la storia, ben articolata, “con una pluralità di situazioni, una pluralità di ambienti e una pluralità di tempi. Tutti questi singoli fili si intrecciano in un’unica storia che si costruisce con la sua pienezza soltanto alla fine. Quindi direi che per la prima volta personaggi, trama e ambientazioni sono perfettamente equivalenti. In questo contesto, più che un semplice scenario, la storia d’Italia entra nella storia come personaggio, quegli anni Ottanta ancora scarni di risposte e pieni di inquietudine.

L’orologiaio di Brest, la presentazione
Il 22 ottobre al Teatro Sannazzaro di Napoli, già più di un’ora prima dello spettacolo di presentazione de L’orologiaio di Brest, gli appassionati di Maurizio De Giovanni – e delle sue opere come Il commissario Ricciardi e I bastardi di Pizzofalcone -, hanno affollato la strada antistante il teatro per assicurarsi un posto in platea o nei palchetti di quella che fu la casa artistica di Luisa Conte. Lo spettacolo è iniziato con tutti i suoi protagonisti sul palco: oltre all’autore c’erano Marianita Carfora, Rosaria de Cicco e Paolo Cresta con Marco Zurzolo al sax e Rocco Zaccagnino alla fisarmonica. La regia è stata di Annamaria Russo.

Il pubblico in platea ha seguito lo spettacolo in religioso silenzio – rotto solo da un paio di applausi per non spezzare il ritmo -: una lettura teatralizzata de L’Orologiaio di Brest. A rendere ancora più magica la recitazione delle pagine del noir, ambientato negli anni della lotta armata in Italia, sono stati i brani eseguiti dalla cantante e attrice Marianita Carfora, tra cui Memory di Barbra Streisand e l’indimenticabile Almeno tu nell’universo di Mia Martini, cantata più di una volta.
Nella performance corale è spiccata anche la lettura dello stesso Maurizio de Giovanni che dimostra sempre anche qualità recitative oltre a essere scrittore, sceneggiatore, drammaturgo e autore televisivo. Dopo lo spettacolo gli spettatori sono stati entusiasti di farsi autografare il libro e scattare un selfie con il loro beniamino durante il firmacopie.
Il libro e una nuova città protagonista: Roma
Con L’orologiaio di Brest Maurizio de Giovanni lascia Napoli per approdare a Roma e narrare due storie parallele ma che poi inevitabilmente si incontrano. La trama intreccia le vite della giornalista quarantenne Vera Cohen, che da anni indaga sulla morte di suo padre, e di Andrea Malchiodi, professore universitario travolto da uno scandalo. Quest’ultimo verrà anche tormentato da una verità ingombrante che gli svelerà proprio la reporter. Sono due figli che indagano, tra ricatti e segreti, sulla morte dei loro padri.
Ambientato tra passato e presente, il romanzo si muove lungo un doppio binario: la ricerca della verità individuale e il riaffiorare di una storia d’Italia che sembrava dissolta nella nebbia: gli anni della lotta armata, della strategia della tensione, delle ferite ancora aperte.

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Un solo romanzo, molte storie
Un viaggio nel passato con un piede nel presente per un testo attuale. Colui che dà il titolo al romanzo è un barbone capace di riportare in vita orologi preziosi per riparare meccanismi, considerati irreparabili, messi in pausa dalla potenza del tempo. Un libro che anche chi non è appassionato di romanzi noir amerà perché tocca temi profondi come il rapporto padri-figli, le verità sotterranee e i segreti di Stato.
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