Quando pestare un merdone può renderti la persona più fortunata della giornata oppure catapultarti al centro di un’arena gremita di tori vestita di rosso. La nuova sindaca di Merano Katharina Zeller, oggi ha deliberatamente indossato qualsiasi punto di rosso avesse a disposizione. Tranne quello presente nella fascia tricolore da sindaco.
Facciamo un passo indietro, forse anche due. Tutto accadde poche ore fa a Merano. Bianca cittadina termale poggiata sul Passirio, incastonata tra le Alpi dell’Alto Adige, crocevia di culture e lingue. Pur essendo parte integrante del territorio italiano, la cittadina della provincia di Bolzano conserva un forte legame con la tradizione austriaca. Un retaggio storico che talvolta riemerge nelle dinamiche politiche e sociali.

Nonostante queste peculiarità, Merano è un comune italiano e, come tale, è tenuto a rispettare la Costituzione e i simboli della Repubblica Italiana, tra cui la fascia tricolore, appendice di ogni sindaco italiano. Proprio per contratto eh, come ci ricorda anche Paolo Cevoli quando indossa i panni dell’assessore Palmiro Cangini.
Katharina Zeller ha inaspettatamente rifiutato di indossare la fascia tricolore
Durante la cerimonia di passaggio di consegne avvenuta nella Sala del Consiglio del municipio, la neo-sindaca Katharina Zeller ha inaspettatamente rifiutato di indossare la fascia tricolore, simbolo istituzionale del suo ruolo. Dopo averla ricevuta dall’uscente sindaco Dario Dal Medico, Zeller ha esclamato, con tono apparentemente scherzoso: “Sei sicuro che proprio devo?”, per poi appoggiare la fascia sul tavolo. Il gesto ha immediatamente suscitato la reazione di Dal Medico, che ha insistito affinché la sindaca indossasse il simbolo: “Devi metterla”.

La scena ha rivelato una tensione palpabile tra le due amministrazioni in avvicendamento, culminata nello scambio di battute successivo. Dal Medico, consegnando le chiavi della città, ha sarcasticamente indicato la fascia, dicendo: “Tu metti quella e io tengo questa”, al che Zeller ha risposto: “Su dai, allora non la tieni”. L’episodio ha acceso un dibattito politico e cittadino. Christian Bianchi, assessore provinciale di Forza Italia, ha definito il gesto “un grave atto nei confronti di tutti gli italiani di Merano”, esprimendo solidarietà a Dal Medico per aver assistito a una “successione poco degna”.
Zeller: “La mia reazione non deve essere interpretata come un gesto di disprezzo verso i simboli della Repubblica”
Katharina Zeller, 38enne esponente della Südtiroler Volkspartei, ha vinto il ballottaggio con il 57,4% dei voti, superando Dal Medico, fermato sul 42,6%. La Vice Sindaca uscente, figlia della senatrice Svp Julia Unterberger e dell’ex senatore Karl Zeller, proprio in campagna elettorale aveva promesso di lavorare per unire la comunità italiana e quella tedesca. È evidente che la Sig.ra Zeller deve aver perso i contatti con l’adagio “chi ben comincia è a metà dell’opera”.
Di fronte alle polemiche, la sindaca ha tentato di chiarire la sua posizione. “La mia reazione – ha scritto – non deve essere interpretata come un gesto di disprezzo verso i simboli della Repubblica. Indosserò la fascia con il massimo rispetto nelle circostanze previste dal protocollo. In Alto Adige, per consuetudine, il distintivo ufficiale è il medaglione con lo stemma della città.
L’insistenza di Dal Medico nel farmi indossare la fascia è stata percepita come un gesto provocatorio e una sfida personale”. Zeller ha poi aggiunto: “Se il mio gesto ha urtato la sensibilità di qualcuno, me ne scuso sinceramente”. Meno grave del primo, ma pur sempre un’altro merdone schiacciato e aderente alle scarpe. Dove sta la provocazione, la sfida, nel suggerire alla nuova Sindaca, ma vecchia Vicesindaca, di indossare la fascia tricolore? Non è chiaro, ma non deve necessariamente esserlo.
Scuse tentate, ma non giunte a segno
Infatti, come prevedibile, le tentate scuse della nostra, non hanno placato del tutto le critiche. Sui social network e nelle piazze, molti cittadini hanno espresso disapprovazione. E il dibattito sulla vicenda è destinato a continuare. L’episodio solleva interrogativi – che non dovrebbero esistere – sul significato dei simboli istituzionali e sulla loro interpretazione in contesti multiculturali come quello di Merano, che comunque, è pur sempre un comune italiano. Multiculturale, ma italiano. Per essere ancora più chiari, la fascia tricolore indossata dai sindaci, rappresenta la bandiera italiana – se ci fossero dubbi in proposito – non è un simbolo. Tanto meno una consuetudine che si può alternare a seconda del vento che spira.

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Seppure in buona fede, al di là delle intenzioni, il gesto bislacco e inappropriato, ha generato una spumosa ‘onda di reazioni. Per carità, nulla che avrà l’ardire di superare le 48 ore di foga mediatica, ma che evidenzia la delicatezza degli equilibri politici e culturali nella regione. Anche perché, giusto sottolineare, la “cittadinanza” italiana per il comune della provincia autonoma di Bolzano, in particolare per le sue casse, è ancora molto importante. Ma questo credo sia ben chiaro anche per la giovane sindaca-avvocata.
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