Un viaggio da Distillerie Berta, nel cuore del Monferrato, dove la distillazione incontra la solidarietà: dalle grappe Elisi e Unica Water Equal al progetto per portare acqua potabile in Guinea-Bissau.
Ci sono luoghi dove l’acqua non è un gesto quotidiano ma un traguardo, e ci sono aziende che scelgono di farne parte. Distillerie Berta, storica realtà del Monferrato, ha lanciato insieme alla milanese WAMI (Water With A Mission) l’iniziativa Elisi e Unica per l’acqua, un progetto che unisce il mondo dei distillati all’impegno per il diritto più essenziale: quello all’acqua potabile.
Grazie a questa collaborazione, le grappe Elisi e Unica diventano “Water Equal”: per ogni bottiglia prodotta viene compensata l’impronta idrica di una persona in Italia — circa 250 litri, secondo il WWF — e garantito lo stesso quantitativo a chi non ne dispone. Nel concreto, l’intervento sostiene il villaggio di Ulysses Grant in Guinea-Bissau, uno degli Stati più piccoli e fragili dell’Africa occidentale.
Il villaggio di Ulysses Grant
Il modello operativo è semplice ma rigoroso. WAMI individua comunità prive di accesso all’acqua, costruisce gli acquedotti e ne finanzia in anticipo la realizzazione. Ogni famiglia coinvolta riceve un rubinetto collegato all’impianto e, per la prima volta, un flusso d’acqua sicuro e continuo. Distillerie Berta ha scelto di rifinanziare l’intero progetto di Ulysses Grant, completato nel 2024: tredici famiglie, 104 persone che oggi dispongono di acqua potabile e formazione per un uso consapevole delle risorse. Un’associazione locale cura la manutenzione e garantisce autonomia alla comunità, perché il sostegno non resti simbolico ma diventi infrastruttura.

“Creare un mondo più giusto non è solo possibile, ma necessario”, afferma la famiglia Berta. “Ogni giorno lavoriamo per lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato. Insieme a WAMI facciamo un altro piccolo passo: Elisi e Unica diventano grappe Water Equal. Ogni bottiglia compensa l’impronta idrica di una persona qui in Italia e porta l’equivalente di acqua potabile in Guinea-Bissau. Perché ogni azione è solo una goccia nel mare, ma goccia dopo goccia si scava la pietra”.
Una distilleria, una famiglia, una visione
Dietro questa scelta c’è la coerenza di un’azienda che da quasi ottant’anni lega impresa, territorio e responsabilità. Fondate nel 1947 da Paolo Berta e da sua moglie Lidia, le Distillerie Berta hanno saputo crescere senza perdere radici, diventando oggi un microcosmo che abbraccia produzione, accoglienza e cultura. Le cantine di affinamento custodiscono le diverse fasi dell’invecchiamento di grappe, brandy e liquori, mentre il Museo Berta — rinnovato nel 2025 — propone un percorso immersivo che intreccia storia, arte e tecnologia per raccontare la tradizione della distillazione piemontese.

Quando la cucina scende in campo per solidarietà e viaggia verso la Tanzania
Al centro un progetto progetto ad altissimo impatto umano: la costruzione di un reparto maternità in Tanzania, promosso dalla ONG ADMISS attraverso il programma MAMA MZAZI. di Francesco Bruno Fadda
Distillerie Berta: saper fare come eredità, impegno sociale come orizzonte
Accanto al cuore produttivo, la famiglia ha sviluppato un vero ecosistema del saper fare. Nel 2011 ha riportato in vita lo storico marchio Carlo Moriondo, salvando la ricetta originale dell’Amaretto morbido di Mombaruzzo. Ha poi ampliato l’ospitalità con relais e dimore che punteggiano il Monferrato. Un universo coerente, dove ogni luogo restituisce la stessa idea di bellezza discreta e di cura per il territorio.
C’è infine l’impegno sociale, radicato nel DNA dell’azienda. Con la Fondazione SoloPerGian — intitolata a Gianfranco Berta, scomparso nel 2015 — la famiglia sostiene artigiani in difficoltà e giovani che desiderano imparare un mestiere, offrendo corsi, stage e borse di studio. Elisi e Unica per l’acqua è quindi solo l’ultimo tassello di un percorso più ampio: non un’operazione di immagine, ma la prosecuzione naturale di una visione che mette la responsabilità al centro dell’impresa.

Elisi e Unica: due grappe, due anime
Nel bicchiere, Elisi e Unica raccontano due volti complementari della stessa filosofia. Elisi, con il suo colore ambrato, esprime eleganza e armonia; al naso offre note raffinate e avvolgenti, mentre al palato è morbida e delicata, con sfumature di vaniglia e cacao che ne definiscono la profondità. Unica, invece, incarna la purezza essenziale della grappa giovane. Limpida e incolore, profuma di equilibrio e sobrietà. Il sorso è secco, austero, con una tensione che rivela la precisione del metodo: distillazione discontinua in caldaie di rame e affinamento in acciaio inox per un periodo di tre-sei mesi. È la trasparenza nella sua forma più autentica, la misura perfetta fra rigore tecnico e sensibilità artigiana.
Tre grappe per entrare nell’universo Berta
Due grappe non bastano per conoscere davvero l’universo familiare delle Distillerie Berta. E forse nemmeno cinque, ma abbiamo scelto di raccontarvi le tre che forse lo rappresentano meglio.
Roccanivo, da vinacce di Barbera, è la voce profonda del Monferrato: calda, strutturata, di una complessità che nasce dal legno e dal tempo. Nel bicchiere regala note di frutta rossa matura, cacao e spezie dolci, con un finale morbido e avvolgente che sembra trattenere il respiro della collina. È la grappa che parla di potenza e radici, quella che più di ogni altra incarna la terra da cui tutto ha origine.
Tre Soli Tre, ottenuta da Nebbiolo, è invece la riflessione in forma liquida. Lunga, profonda, quasi meditativa, racconta la lentezza dell’invecchiamento e la finezza del vitigno. Ha un respiro più austero, elegante, con sentori di tabacco, miele e frutta secca, e un equilibrio che solo il tempo sa comporre. È la grappa che invita al silenzio, quella che accompagna il pensiero.

E poi c’è SoloPerGian, nata come omaggio a Gianfranco Berta, scomparso nel 2015. È una grappa che non ha solo un profilo sensoriale, ma una voce affettiva. Nel suo blend convivono forza e tenerezza, memoria e gratitudine. Al naso emergono note di vaniglia e legno tostato, al palato una morbidezza che si fa ricordo, quasi un abbraccio. È la bottiglia che racchiude l’anima più intima della distilleria, quella che unisce il gesto artigiano al sentimento familiare.
Così, nel dialogo tra queste cinque etichette, si compone il ritratto di un’azienda capace di coniugare tradizione e visione. Nel bicchiere, la grappa continua a raccontare il Monferrato; fuori dal bicchiere, quelle stesse gocce si trasformano in acqua, vita e dignità per chi non ne ha. Un modo sobrio ma potente per ricordare che anche una distilleria, se lo vuole, può cambiare il mondo un sorso alla volta.
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