Riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale il 16 novembre 2010, la Dieta Mediterranea è molto più di un regime alimentare. È una tradizione che racchiude competenze, conoscenze, rituali, simboli. Ma anche usanze legate alla coltivazione, all’allevamento, alla conservazione, alla preparazione, alla condivisione e al consumo del cibo. Questo stile di vita, profondamente radicato nella storia e nella cultura dei popoli del Mediterraneo, promuove benessere e longevità.
Per visualizzare in modo chiaro questo modello alimentare, è stato firmato un manifesto e ideata una “piramide alimentare“. Alla base troviamo gli alimenti che dovrebbero essere presenti in ogni pasto principale. Al centro quelli da consumare almeno una volta al giorno e all’apice quelli da consumare non più di una volta a settimana. Questa piramide è un valido strumento visivo che aiuta a comprendere le proporzioni e la frequenza con cui i diversi gruppi alimentari dovrebbero essere inclusi nella nostra dieta.
Condividere i prodotti della Dieta Mediterranea può portare grande gioia
“Nelle aree dove si segue la Dieta Mediterranea – afferma Monica Ruotolo, presidente della commissione dell’albo dietisti dell’ordine di Salerno – si è notata una maggior longevità degli abitanti. Basti dire che nel solo Cilento ci sono oltre 300 ultracentenari. Questo record è da imputare prima di tutto all’allegria della convivialità. Quando ci si siede a tavola in una cucina di una famiglia o di un ristorante che utilizza prodotti tipici della Dieta Mediterranea si gioca con la fantasia. Si fanno venir fuori dei sapori che mettono il sorriso“.

Quindi, anche nei momenti difficili, condividere un pasto preparato con i prodotti della Dieta Mediterranea può portare grande gioia. Mangiare in compagnia rafforza i legami sociali, favorisce lo scambio tra generazioni e, secondo alcuni studi, può avere persino effetti terapeutici. La DM, diventa una strategia efficace per gestire la depressione, ridurre lo stress, migliorare l’umore e aumentare la sensazione di felicità e benessere.
Anche la musica e la danza, elementi folkloristici condivisi in tutti i Paesi del Mediterraneo, fanno parte della convivialità alla base del benessere. La Dieta Mediterranea non è solo cibo, ma un insieme di tradizioni culturali che arricchiscono la vita delle persone.
La Dieta Mediterranea nel piatto
La DM prevede il consumo quotidiano di latte e derivati, preferibilmente a ridotto contenuto di grassi, e un consumo settimanale di formaggi, soprattutto quelli stagionati. Il consumo di carne, specialmente quella rossa, è moderato, privilegiando i tagli magri e la carne bianca.
La Dieta Mediterranea incoraggia il consumo di pesce, in particolare quello azzurro ricco di Omega-3, anche tre volte a settimana. Le uova sono un’ottima alternativa alla carne. Una volta a settimana è possibile concedersi un dolce, preferibilmente a base di frutta, e i salumi.
Tutti i piatti dovrebbero contenere poco sale. Per rendere i cibi gustosi, si consiglia di utilizzare erbe aromatiche, agrumi e spezie. Per i soggetti sani, è consentito un bicchiere di vino al giorno, preferibilmente rosso, ricco di resveratrolo e polifenoli dalle proprietà antiossidanti.

La deriva del foodismo contemporaneo? Già prevista dai Simpson
Stagione 11, episodio 3. Correva l’autunno 1999, eppure Groening aveva indubbiamente previsto la debacle odierna del settore. Ma se era già previsto, perché non evitarla?
Le preparazioni della Dieta Mediterranea si adattano bene anche a chi mangia spesso fuori casa. “Per comporre la schiscetta – afferma la Ruotolo – si può spaziare da un’insalata di farro arricchita con pollo, rucola e pomodorini a un cous cous con verdure e pesce. Da una torta salata con erbe di stagione a polpette di zucchine con feta e menta“.
La DM in un libro
Il Consorzio Edamus, organizzatore del DMED – Salone della Dieta Mediterranea e nato per promuovere le eccellenze italiane nel mondo, è anche autore della collana “Vita Mediterranea“, edita da Trenta Editore. Durante il DMED è stato presentato il secondo volume della serie. Dopo “La biodiversità delle comunità emblematiche” del 2024, pubblicato anche “Valori e tradizioni delle comunità emblematiche“. Il primo dedicato allo stile di vita unico promosso dalla DM. Uno stile che si esprime attraverso il cibo, la cultura e il benessere e viene incentivato e tramandato anche grazie all’impronta quotidiana degli esseri umani.

Il secondo invece è un viaggio alla scoperta delle peculiarità relative alle abitudini di coltivazione, allevamento, pesca. Ma anche usi, costumi e feste folkloristiche che caratterizzano queste comunità e i paesi a cui esse appartengono.
Ma cosa e quali sono le comunità emblematiche della Dieta Mediterranea? Si tratta di luoghi che incarnano e promuovono lo stile di vita mediterraneo. Tra queste ci sono Pollica – Cilento – in Italia, Koroni in Grecia, Soria in Spagna. Poi Chefchaouen in Marocco, Agros in Cipro, Tavira in Portogallo, e le isole di Brač e Hvar in Croazia.
Nella Dieta Mediterranea c’è spazio anche per un cocktail
A Capaccio-Paestum, durante il DMED – Salone della Dieta Mediterranea, presentato il Pan-or-Americano, cocktail creato da Danilo Bruno, founder del The Black Monday di Salerno e di Bar Atelier di Cava dei Tirreni. Un low alcool e low sugar che contiene alcuni ingredienti che si ritrovano nel paniere del Mare Nostrum.
Alla base del cocktail Amaro Panorama, con erbe tipiche del parco del Vesuvio come galanga e santoreggia, oltre a distillato di agrumi, un vermouth creato nel laboratorio di Bar Atelier e i datteri per la parte zuccherina. “Il Pan-or-Americano – spiega Bruno – porta in sé il bacino del Mediterraneo perché abbiamo miscelato l’amaro con un kombucha di tè verde alla menta, tipico dei Paesi del Maghreb e del Medio Oriente, i datteri e il pistacchio. Seguendo i dettami della Dieta Mediterranea lo abbiamo realizzato low alcool, grazie alla diluizione con il kombucha, e low sugar.“
Un buon cocktail accompagnato da friselle con pomodoro e un filo d’olio extravergine d’oliva, quadratini di pizza semplice, ciotoline di cous cous e verdure: ecco pronto un perfetto aperitivo “Dieta Mediterranea Approved“. Perché i momenti di convivialità sono alla base di uno stile di vita sano.
La DM associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2
La Dieta Mediterranea è stata oggetto di numerosi studi scientifici che ne hanno confermato i benefici per la salute. È stata associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro e declino cognitivo. Questi benefici sono attribuiti alla combinazione di alimenti ricchi di nutrienti, come frutta, verdura, cereali integrali, legumi, pesce e olio d’oliva. E alla limitazione di alimenti trasformati, carni rosse e zuccheri aggiunti.
Le produzioni di qualità, connesse alla Dieta Mediterranea, sono oggi una parte importante della nostra economia. Rappresentano un riferimento, insieme ad altri settori del Made in Italy, di un’Italia che fa l’Italia. Che parla al mondo continuando, come sosteneva Carlo Cipolla – storico italiano, specializzato in storia economica -, a “produrre all’ombra dei campanili cose belle che piacciono al mondo”.
Per non parlare del ruolo fondamentale svolto da tante coltivazioni nel disegnare i nostri straordinari paesaggi. Basti pensare alle nostre vigne, agli ulivi o alla fioritura delle lenticchie a Castelluccio di Norcia. E spesso proprio le produzioni agricole di qualità sono essenziali per l’economia, l’identità e la vita dei nostri piccoli comuni, che rappresentano tanta parte del nostro territorio.
Il manifesto della DM
Secondo un’indagine portata avanti dalla Fondazione Symbola insieme a Coldiretti, il 92% delle DOP e IGP, di cui siamo leader mondiali, sono legate proprio al territorio dei piccoli comuni. Anche per questo è necessario, come è scritto nel Manifesto della Dieta Mediterranea, difenderla da mistificazioni diffuse come quelle legate all’Italian sounding o da tentativi di omologazione che ne utilizzano le stesse denominazioni senza legami con comunità e territori.
Inoltre, la Dieta Mediterranea è considerata un modello di sostenibilità ambientale, in quanto promuove il consumo di prodotti locali e stagionali, attenzione che aiuta a ridurre l’impatto ambientale legato al trasporto e alla produzione industriale di cibo.
In sintesi, non si parla solo di un insieme di regole alimentari, ma di un vero e proprio stile di vita che celebra la convivialità, la cultura e la tradizione. I suoi benefici per la salute e per l’ambiente la rendono un modello da seguire per chiunque desideri vivere in modo sano e sostenibile. Riscoprendo i sapori autentici e la ricchezza del patrimonio culturale del Mediterraneo.
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