Il ritorno di Robert Langdon ne L’Ultimo Segreto porta il lettore nel cuore simbolico di Praga, tra cattedrali gotiche, castelli segreti e labirinti di conoscenza.
“È il libro più ambizioso della mia carriera”. Così Dan Brown ha definito L’Ultimo Segreto, il romanzo, edito in Italia da Rizzoli e uscito il 9 settembre, già tradotto in 17 lingue. “Gli elementi distintivi dei libri di Dan – ha spiegato in una nota Nihar Malaviya, CEO di Penguin Random House Global, la casa editrice che ha coordinato l’uscita – ovvero codici, arte, storia, religione e scienza sono tutti presenti, intrecciati in una trama avvincente”.
Il ristorno di Robert Langdon
L’Ultimo Segreto è il sesto capitolo delle avventure di Robert Langdon e si svolge a Praga, città misteriosa e centro dell’esoterismo mitteleuropeo. Il romanzo si apre con un’esperienza extracorporea vissuta dalla neuroscienziata Brigita Gessner, sospesa tra la vita e la morte sopra i tetti innevati della capitale ceca. “Questo è il mio romanzo più intricato – conferma Brown – e anche il più divertente. Scriverlo è stato un viaggio indimenticabile, pieno di scoperte”. Le prime recensioni del libro sono contrastanti: il New York Times lo ha apprezzato pur trovando una “trama iperattiva sostenuta da una prosa ansimante”, mentre il britannico The Guardian lo ha descritto come “nonsense ad alta potenza dall’inizio alla fine”.

Langdon in azione per salvare l’umanità
Mentre si trova a Praga con Katherine Solomon (già incontrata ne Il Simbolo Perduto), studiosa di scienze noetiche e sua compagna, Robert Langdon si ritrova all’improvviso in un incubo: Katherine è sparita dalla camera d’albergo senza lasciare traccia. E non si tratta di un banale rapimento: forze occulte, attive dall’alba della Storia, sono responsabili della scomparsa. Tra antichi castelli, grandi cattedrali e labirinti sotterranei, Langdon si trova a esplorare il lato oscuro di Praga, deciso a portare alla luce segreti rimasti celati per secoli. Ma la sfida che gli si para davanti si rivelerà diversa, e ancora più difficile, di quelle che ha vinto in passato. Una sfida per salvare non solo la propria vita e quella di Katherine, ma il destino dell’umanità intera.
Sulle orme di Langdon fra i vicoli della Praga più antica
Nelle 800 pagine de L’Ultimo Segreto Robert Langdon si muove in alcuni dei luoghi più suggestivi della capitale ceca. Tra questi, il Castello e il Ponte Carlo, simboli indiscussi di Praga. Ma anche la cattedrale di San Vito, il Giardino Wallenstein con il muro di stalattiti, la sinagoga Vecchio-Nuova, il cimitero ebraico, il Clementinum con la sua biblioteca, la torre dell’osservatorio astronomico, il bunker Folimanka, il centro d’arte contemporanea Dox, musei, parchi, la collina Petřín, villa Petschek e il mercato Havelska. “Praga – ha detto Brown – è una delle città più belle del mondo, con una storia straordinaria e onnipresente”.

17 Patrimoni Unesco
Fra i 17 patrimoni Unesco della Repubblica Ceca ci sono il Castello, il Ponte Carlo e la Cattedrale di San Vito. Costruito intorno all’anno 880 dal principe Bořivoj della dinastia dei Přemyslidi, su progetto dell’architetto Petr Parléř con la sua superficie di quasi 70 mila metri quadri, il Castello di Praga è per il Guinness dei primati il complesso monumentale più grande al mondo. È costituito da un vasto complesso di palazzi e di edifici ecclesiastici di vari stili architettonici: dai resti delle costruzioni romaniche del X secolo, attraverso le modifiche gotiche del XIV secolo, gli interventi del famoso architetto sloveno Jože Plečnik durante la Prima Repubblica, fino alle ultime modifiche della fine del XX secolo. Qui, nella Basilica di San Giorgio, riposano le spoglie di Santa Ludmila, fatte trasferire da Tetin nel 925 per volere di suo nipote, il principe Venceslao.
Nel cuore della città vecchia si trova il Mercato di Havel. Fondato nel 1232, il Mercato di Havel è ubicato tra la Piazza della Città Vecchia e la Piazza Venceslao, e qui si può camminare fra bancarelle colorate che offrono frutta e verdura fresca, fiori e autentici manufatti locali ma anche gioielli unici, giocattoli in legno, ceramiche e altri souvenir tradizionali cechi.

Nobel 2025 a László Krasznahorkai, scrittore della catastrofe
L’Accademia svedese ha deciso di premiare lo scrittore e sceneggiatore ungherese László Krasznahorkai «per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte». di Lorenzo Villa
Dal Castello a Mala Strana
Oltre il Castello, l’architetto Petr Parléř ha costruito altri monumenti importanti come il Ponte Carlo e la Cattedrale di San Vito. Quest’ultima custodisce un’importante reliquia della cristianità: la testa di San Luca Evangelista, mentre il ponte collega la città vecchia al quartiere di Mala Strana. Proprio a Mala Strana si trova il Palazzo Wallenstein, Valdštejnský palác, un palazzo barocco che fu residenza per il generalissimo Albrecht von Wallenstein e che oggi ospita il Senato della Repubblica Ceca. La residenza è contornata da un giardino suddiviso in due parti. La più grande è dominata dalla Sala Terrena, davanti alla quale si trova una fontana con una scultura di Venere e Cupido. Qui c’è anche una parete artificiale di stalattiti dentro cui si nascondono sagome di animali, come rane e serpenti, o i volti di animali e mostri.
Al confine con Mala Strana c’è uno dei quartieri più ricchi di Praga, Bubeneč, dove si trova la villa più costosa della Prima Repubblica: il palazzo di famiglia di Otto Petschek, un dottore in legge e membro di una famosa famiglia ebraica di banchieri di successo. Questa magnifica residenza, con 148 stanze e progettata in stile barocco classicista francese dall’architetto Max Spielmann, fu costruita tra il 1924 e il 1930. L’interno riccamente ornato è dominato da una scala monumentale che collega i singoli piani. La villa comprendeva anche una palestra e una piscina sotterranea nello stile di una vasca da bagno romana. La famiglia fu costretta a emigrare nel 1938, così dal 1945 il palazzo, di proprietà degli Stati Uniti, è la residenza dell’ambasciatore.
Il Clementinum tra Einstein, Mozart e Keplero
Il secondo complesso edilizio più grande di Praga è il Clementinum. Qui insegnò Albert Einstein mentre Wolfgang Amadeus Mozart vi suonò molte volte. In quella che è classificata come la biblioteca più bella del mondo sono custodite oltre 27 mila opere, fra cui gli scritti di Keplero con la dedica scritta di suo pugno ai suoi amici, al decano e ad altri professori dell’università di Praga. Fondato dai gesuiti nel 1556, al Clementinum vennero raccolti ininterrottamente, a partire dal 1775, i dati meteorologici ed è per questo motivo che Praga ha la più lunga serie continua di osservazioni meteorologiche in Europa. Uno dei punti di riferimento dell’ex collegio gesuita è la Torre Astronomica, situata al centro dei cortili e sormontata da una statua di piombo di Atlante.
Sul sito ufficiale di Dan Brown, lo scrittore stesso sottolinea come sia uno dei suoi luoghi preferiti di Praga, fondamentale nel disegnare l’anima di mistero e alcuni dettagli de L’Ultimo Segreto.

Il cimitero ebraico di Praga
Praga è uno dei più antichi centri ebraici dell’Europa centrale: la presenza di comunità ebraiche in città è documentata a partire dalla prima metà del X secolo, in particolare nel quartiere Josefov che deve il nome all’imperatore Giuseppe II, che nel 1781 abolì le misure discriminatorie nei confronti degli ebrei. E proprio al centro di Josefov si trova il vecchio cimitero ebraico, Starý Židovský Hřbitov, sorto nella prima metà del XV secolo e chiuso nel 1787.
A causa del naturale dilavamento, più volte si è dovuto ricoprire la superficie con nuovi strati di terreno. Le vecchie lapidi non sono state interrate ma sono state portate in superficie a indicare il luogo dov’è sepolto il defunto. Ne è risultata così un’incredibile distesa di lapidi — se ne contano oltre 40 mila — tra loro vicinissime, tra le quali la principale è quella del rabbino Jehuda Liwa Ben Betzalel (detto Rabbi Loew), morto nel 1609. La più antica è invece quella del poeta e studioso Avigdor Karo, risalente addirittura al 1439. Decisamente un luogo adatto alle avventure di Dan Brown.
Praga contemporanea fra bunker e arte
Con una superficie di 1332 metri quadri e 125 metri di corridoi, il bunker Folimanka è fra i più grandi di Praga. Costruito durante la Guerra Fredda, fra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, può dare riparo a 1300 persone e stipare scorte per consentirne la sopravvivenza fino a 72 ore. L’ingresso principale si trova in via Pod Karlovem, di fronte al numero civico 2 e, oltre ai tour del bunker, si può visitare una mostra con foto di altri bunker civili situati in tutta Praga.
Il Centro di Arte Contemporanea DOX, nel vivace quartiere di Holešovice, è uno spazio multifunzionale nato dalla riconversione di una vecchia fabbrica. Si tratta di un pregevole esempio di architettura contemporanea, come testimonia il fatto che l’edificio è stato candidato al prestigioso premio di architettura Mies van der Rohe Award. Simbolo della profonda trasformazione del quartiere che lo ospita, il Centro DOX vanta un’area espositiva di oltre 3 mila metri quadri, completata da un caffè, una libreria e un negozio di design.

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Praga vista dall’alto
Prima di essere citata da Dan Brown ne L’Ultimo Segreto, sulla collina di Petřín è ambientato gran parte del primo romanzo di Franz Kafka Descrizione di una battaglia e, in piccola parte, il romanzo di Milan Kundera L’insostenibile leggerezza dell’essere. La cosa più bella da fare qui è camminare osservando il meraviglioso panorama sulla città, ma per una vista ancora più mozzafiato è possibile salire ancora più in alto, in cima alla Torre di Osservazione Petřín, uno dei punti più panoramici di Praga: una copia della Torre Eiffel in scala 1:25 costruita in occasione dell’Esposizione Giubilare del 1891. La sua punta si trova alla stessa altezza sul livello del mare dell’originale e per salire in cima ci sono ben 299 gradini.
Un altro punto di vista privilegiato è l’Osservatorio Štefaník, aperto nel 1928 per promuovere la conoscenza delle scienze astronomiche presso tutti i ceti sociali. Qui sono a disposizione dei visitatori alcuni telescopi. All’interno del parco si trova anche il Memoriale delle vittime del Comunismo: uno scioccante gruppo scultoreo bronzeo e una targa ricordano il devastante impatto sociale dell’era comunista in Repubblica Ceca. Attraversando i Giardini Kinský si arriva alla Chiesa di San Michele, edificio in legno dalla storia curiosa: fu infatti trasportata pezzo a pezzo dal villaggio di Medvedov in Ucraina.
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