Oggi è il compleanno di Clint Eastwood, e non è il tipo di ricorrenza da Instagram con palloncini e candeline. È un anniversario che si celebra in silenzio, con un’inquadratura larga, una sedia vuota, magari il vento che muove appena le tende. Perché Eastwood, nel tempo, è diventato più una presenza atmosferica che una persona. Un tempo era l’uomo col sigaro. Ora è l’uomo senza. E in mezzo c’è passata tutta una rivoluzione.
Clint Eastwood e i western: la Leggenda
Negli anni dei western di Sergio Leone, bastava un’inquadratura e lui era già leggenda. Non parlava: digrignava. Non recitava: fissava. Il sigaro stretto tra i denti come se masticarlo fosse una forma di pensiero.
C’era chi diceva che avesse solo due espressioni: col sigaro acceso e col sigaro spento. Ma erano due inquadrature capaci di sostenere interi film. Un’icona pop costruita sul vuoto, sul gesto trattenuto, sulla violenza promessa ma ancora in tasca.

L’uomo, e il regista, oltre il personaggio
Poi è successo qualcosa di raro: Clint Eastwood ha fatto quello che quasi nessuno riesce a fare davvero — ha smesso di interpretare il proprio personaggio. Ha lasciato il sigaro nel cassetto, ha messo da parte il poncho e ha cominciato a parlare. Non troppo, certo. Ma abbastanza da farci capire che lì sotto, dietro la scorza da cowboy, c’era un regista con l’anima piena di crepe.
“Gli spietati”, “Mystic River”, “Million Dollar Baby”, “Gran Torino”. Film che non raccontano eroi, ma uomini che portano il peso della storia, della colpa, del tempo. Eppure sempre dignitosi, sempre capaci di un ultimo gesto, di uno sguardo che vale una vita. C’è qualcosa di profondamente onesto in Clint Eastwood. Non ha mai avuto bisogno di essere simpatico. Solo vero. E la sua verità è cambiata nel tempo. Come un albero che invecchiando piega i rami, ma li allunga verso il cielo.

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Auguri, Clint.
Per tutto quello che hai detto senza parlare.
Per ogni silenzio più pesante di una sparatoria.
Per averci mostrato che la durezza può convivere con la tenerezza, e che togliersi il sigaro dalla bocca può essere un atto rivoluzionario .
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