Heat Ledger in uno dei suoi ruoli più famosi: Giacomo Casanova nell'omonimo film del 2005 diretto da Lasse Hallström
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Casanova, 300 anni di seduzione e cultura: Venezia in festa

Un viaggio tra la vita avventurosa, i piaceri della gola e i grandi festeggiamenti nella sua città natale.

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Immaginiamo se Giacomo Casanova dovesse risvegliarsi. Oggi. “Svegliarvi dopo tre secoli di sonno dorato e ritrovarvi a Venezia. La mia Venezia, dove un tempo bastava un sorriso dietro una maschera di seta per convincere il mondo che l’amore era una faccenda privata e insieme universale. Svegliarsi nel 2025, scoprire che l’amore si celebra in diretta streaming. ConJ eff Bezos e consorte che occupano interi pontili con barche più lucide delle mie parrucche. Ei residenti si dividono come gli spaghetti mal cotti in un bàcaro per turisti”.

Eppure, vi dico – io che ho visto ogni carnevale e ogni carestia – che questa città resta un palcoscenico in cui ogni attore, perfino l’ultimo viaggiatore con lo zaino, può recitare un pezzo che Jeff Bezos non potrà mai comprare. Non lo dico per spirito di contraddizione – anche se non mi è mai mancato – ma perché Venezia è un’ossessione più resistente del marketing”.

Non il solo grande seduttore

“Proprio quest’anno, mentre le gondole sobbalzavano per le scie dei megayacht, si celebra il mio anniversario: trecento primavere di Casanova. Io, campione di seduzione e di fuga rocambolesca dai Piombi, so cosa significa essere etichettati come fastidiosa distrazione per l’ordine pubblico. Ma nemmeno il Doge riuscì a cacciarmi davvero. Bezos potrà comprare i riflettori, certo. Potrà accaparrarsi i tavoli migliori e la compiacenza di qualche assessore. Ma non la sensazione che si prova all’alba, quando Venezia torna finalmente silenziosa e lo sciabordio dell’acqua è una carezza complice. Ecco perché, anche ora, dovreste venire a Venezia”. G. Casanova

A Venezia, in questo 2025, si respira un’aria particolare. Non è solo la brezza della laguna o il profumo di salsedine, ma l’eco di una figura leggendaria che torna a popolare calli e canali. Ovviamente non parliamo di Jeff Bezos, ma di Giacomo Casanova. Non il solo grande seduttore, come spesso la storia lo ha etichettato, ma un uomo dai mille volti: scrittore, poeta, avventuriero, diplomatico e spia. A 300 anni dalla sua nascita, la sua città gli rende omaggio con un programma di celebrazioni che promette di svelare l’uomo dietro il mito. Un lungo percorso di eventi per riscoprire una delle personalità più affascinanti del Settecento europeo.

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Giacomo Casanova: una vita tra avventura e intrighi

Nato a Venezia il 2 aprile 1725, Casanova viene al mondo in una famiglia di attori. A soli 17 anni, Giacomo si laurea in diritto all’Università di Padova, un traguardo precoce che però non riesce a contenere il suo spirito libero. Tanto meno la sua inclinazione per discipline più creative come la filosofia e la letteratura. Sono gli anni della sua ventennale, quelli in cui fa il suo ingresso nei salotti più blasonati di Venezia, assaporando la vita mondana.

Per un breve periodo, nel 1744, si avventura nel seminario di San Rocco, rischiando di privare la storia del suo più celebre tombeur de femmes. Ma la sua indole libertina ha la meglio e Casanova ritorna presto alla sua vita precedente. Questo breve intermezzo, tuttavia, si rivela cruciale. Infatti lo mette in contatto con figure influenti, come il Cardinale Acquaviva, segnando l’inizio di una sorprendente carriera da diplomatico e spia. 

Al soldo di diversi stati e regni, Giacomo Casanova si muove come un James Bond ante litteram attraverso l’Europa. Da Parigi a Londra, da Praga a San Pietroburgo, intessendo negoziati politici e tessendo intrighi internazionali. Le sue avventure amorose, numerose e spesso controverse, si mescolano a una vita ricca di colpi di scena. Negli ultimi anni della sua esistenza, prima di morire nel 1798, Casanova si ritira nel castello del conte Waldstein a Dux, in Boemia, dove assume il ruolo di bibliotecario. È qui che si dedica alla stesura della sua monumentale autobiografia, Histoire de ma vie. Un’opera di inestimabile valore, che offre uno spaccato unico e vivido della società e della cultura del XVIII secolo.

Casanova Gourmand: I piaceri della gola di un dandy

Oltre che instancabile amante delle donne, Casanova era un vero e proprio gourmand e bon vivant, che indugiava senza riserve nei piaceri della gola. Il suo piatto preferito in assoluto era il pasticcio napoletano di maccheroni, rigorosamente senza pomodoro e curiosamente condito con zucchero e miele. Ma la sua tavola non si limitava a questo: amava la cacciagione, sia da piuma che da pelo, lo storione e il prezioso tartufo.

Casanova nutriva una profonda convinzione nel potere afrodisiaco di alcuni cibi, il che spiega la sua passione per il tartufo, il cioccolato – che gustava con acqua e latte – e, soprattutto, per le ostriche. Di queste ultime, si dice ne consumasse fino a cinquanta prima di un incontro amoroso. La sua autobiografia è costellata di citazioni sulle ostriche come preludio all’amplesso, e indimenticabile rimane il racconto della sua seduzione di un’enigmatica religiosa in una petite maison veneziana, proprio grazie a questi molluschi. 

Ci divertimmo a mangiare le ostriche scambiandole quando già le avevamo in bocca. Lei mi presentava sulla sua lingua la sua nello stesso istante in cui io le imboccavo la mia. Non esiste gioco più lascivo, più voluttuoso tra due innamorati“. 

Non solo ostriche: si narra di una colazione fredda nei pressi di Colonia dove furono divorati ventiquattro piatti di ostriche inglesi e venti bottiglie di champagne. Lo champagne, all’epoca di gran moda, scorreva a fiumi nella vita di Casanova, che, da antesignano bartender, lo impiegava in cocktail di sua invenzione: una miscela con rum, zucchero e acqua calda che, a suo dire, aveva il potere di far capitolare anche la donna più riottosa. E non solo, pare che fosse anche l’ideatore di un miscelato di polvere di cannella con succo di mela e ananas, anch’esso dai presunti potenti effetti afrodisiaci.

La locandina dell'esposizione: Traduzioni, traduttori e adattamenti di Casanova. Mostra bibliografica e documentaria
Locandina: Traduzioni, traduttori e adattamenti di Casanova. Mostra bibliografica e documentaria

Venezia festeggia: il Casanova oltre il mito

Venezia ha iniziato a celebrare i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova con un’intensità senza precedenti, e le festività continueranno fino alla fine dell’anno, culminando in eventi di risonanza internazionale. L’obiettivo è chiaro: presentare un Casanova a tutto tondo, al di là dell’immagine stereotipata del seduttore.

Tra febbraio e marzo il famoso Carnevale di Venezia è stato dedicato interamente a lui con un’edizione speciale: “Il tempo di Casanova“. L’Università Ca’ Foscari di Venezia è in prima linea, con un ricco programma di mostre, eventi e pubblicazioni che hanno preso il via a maggio. 

Tra le esposizioni spicca “Traduzioni e traduttori di Casanova” – fino al 20 luglio al BALI-CFZ, Zattere al Pontelungo Dorsoduro 1392 -, affiancata da altre mostre che presentano caricature, dipinti, disegni, incisioni e oggetti legati alla sua figura. Non sono mancati e non mancheranno convegni con relatori internazionali, volti ad approfondire aspetti meno noti della sua personalità, e nuove pubblicazioni che sveleranno dettagli inediti sulla sua vita, inclusi studi sul suo vero volto e i suoi rapporti con personalità come Benjamin Franklin.

Alcuni degli abiti esposti nella mostra dedicata a Giacomo Casanova e all'abbigliamento maschile nel '700 a Palazzo Moncenigo
Esposizione “Il seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova”

Dandy e modaiolo

Come per tutti i rappresentanti del suo ceto, anche per Casanova l’abbigliamento, con i suoi usi e norme, era molto importante. Diversamente dalle donne e dal cibo, che descrive minuziosamente nella sua biografia, pochissimo parla del suo guardaroba. Quello che si sa è che l’uomo galante è colui che si veste con estrema cura: deve seguire la moda, e costruire contemporaneamente l’immagine di sé che vuole rappresentare in società.

Anche gli oggetti che porta con sé rientrano in questa disciplina del gusto: non mancano il ritrattino dell’amata o il proprio che le si vuole donare, la boccetta dei sali, quella dei profumi, tabacchiere e portapillole e neppure gli occhiali da sole. Ma sono soprattutto gli immacolati merletti che incorniciano ed esaltano le uniche parti del corpo esposte: il volto e le mani.

E per capire come vestivano gli uomini del ceto di Casanova nel Settecento aiuta la mostra, sempre inserita nelle celebrazioni per i 300 anni dalla sua nascita, “Il seduttore. Il rinnovamento dell’immagine maschile al tempo di Casanova” visitabile al Museo di Palazzo Mocenigo – fino al 27 luglio.

L’allestimento si muove negli ambienti di vita quotidiana del Museo di Palazzo Mocenigo resi vivi da esemplari provenienti dalle sue collezioni accanto a prestiti dal Museo Stibbert di Firenze. Qui si può capire come la moda del tempo, che si codifica principalmente nel completo di tre pezzi – marsina, gilè e calzoni -, si affina e si semplifica, abbandonando le ridondanze dei secoli precedenti e anticipando l’eleganza discreta che ancora oggi caratterizza il vestire maschile – più o meno! -.

Il percorso si articola in diverse sezioni tematiche che vanno dalla vita di società ai fasti della corte passando per le sezioni dedicate alla marsina, alle armi della seduzione – colori e sete – e al gilè.

Fabrizio Bentivoglio in una scena de "Il ritorno di Casanova" il più recente dei film dedicati all'avventuriero veneziano
Fabrizio Bentivoglio in una scena de “Il ritorno di Casanova”

Comprendere la figura di Giacomo Casanova

Queste celebrazioni non sono solo un omaggio a un figlio illustre di Venezia, ma un invito a comprendere come la figura di Casanova, così poliedrica e intrigante, continui a risuonare nella cultura contemporanea, dimostrando che la sua eredità va ben oltre le pagine delle sue avventure amorose. Venezia, con i suoi canali e i suoi palazzi carichi di storia, si prepara a raccontare il suo Casanova, l’uomo che, a tre secoli di distanza, continua a incantare e a far parlare di sé.

“La laguna non si lascia comprare. I suoi riflessi, i suoi odori di pietra umida e di alghe, il suo modo di farsi sogno quando cala la sera. Tutto questo resta un privilegio accessibile a chiunque sappia rallentare, abbassare la voce e ascoltare. Io, Casanova, vi giuro sulla mia memoria di libertino: nessun matrimonio da miliardari potrà rubare la Venezia che importa davvero. Quella che – per un attimo – vi illude di poter essere chiunque. Anche un avventuriero fuggito dai Piombi. Anche un poeta. O semplicemente un essere umano ancora disposto a meravigliarsi.

(in corsivo la voce di Giacomo Casanova. Regalata a queste pagine dalla penna magistrale di Terry Nesti)

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Scritto da
Alessandra Iannello

I siciliani si dividono fra siciliani di terra e siciliani di mare. Quelli di terra rimangono nell’Isola, quelli di mare viaggiano in giro per il mondo ma tornano sempre a casa. Io sono una siciliana di mare e le passioni conducono la mia vita. Ho fatto dell’amore per la scrittura la mia professione e per questo sono diventata giornalista. Racconto storie di vita, di territori, di viaggi e cibi attraverso la lente delle mie esperienze e del mio sentire. Esploro il territorio insieme alle persone che mi raccontano le loro emozioni e il loro saper fare, un sapere millenario frutto dell’unione di tradizioni e di tecnologie moderne.

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