Melito si trova in una piccola zona collinare dell’Irpinia, dove la storia si fonde con i gusti tradizionali, e l’Antica Trattoria Di Pietro rappresenta un luogo speciale. Non solo un ristorante, ma un’esperienza unica che celebra le radici culinarie e vinicole di una famiglia. Un luogo che protegge gelosamente i segreti gastronomici locali da generazioni. Anita e Pasquale Di Pietro, fedeli custodi di una eredità secolare, aprono le porte del loro mondo, ricco di ricette tramandate, vini pregiati e un amore profondo per la loro terra. In questo angolo di paradiso, il cibo si trasforma in cultura e il vino in poesia. Qui i due fratelli gestiscono insieme una trattoria con una storia lunga quattro generazioni e una piccola cantina vinicola dedita alla produzione di vini artigianali da vitigni irpini.
No Chef. Cuoca di una cucina minore
Su Anita ci sarebbe da scrivere tanto: insieme al papà Enzo e alla mamma Teresa manda avanti una trattoria che è un condensato di tradizione, una sorta di tempio pagano dedicato a mantenere acceso il fuoco sacro della memoria di quelle terre. Una laurea magistrale in Progettazione Turistica e una scelta di vita disegnata su giornate passate in cucina oppure a tenere corsi per coloro che vogliono avvicinarsi a questa esperienza gastronomica. Un viaggio culturale lontana anni luce dal mainstream e dalle cucine da copertina patinata.
Il connubio tradizione e innovazione, tanto caro a molti cuochi delle nuove generazioni, quaggiù all’Antica Trattoria Di Pietro, nel cuore dell’Irpinia, non è contemplato. Le ricette, tra le più antiche, sono il frutto di anni di ricerca iniziata dagli avi di Anita e portati avanti dal padre Enzo. Una vita di investigazioni sul campo con lo sforzo di mantenerle il più possibile allineate al loro periodo storico.

L’Acqua e la farina qui diventano veri strumenti del cuore necessari per dare forma a pietanze prelibate che ammaliano il palato e conciliano la mente e l’anima. L’agnello di razza Laticauda, la minestra maritata e il baccalà alla perticaregna, insieme alle paste fresche, sono elementi del suo patrimonio culinario.
Innamorata della cucina povera che trova riscatto nella saggezza di chi la interpreta, Anita porta avanti una filosofia espressione di una storia dai sapori autentici, veri, genuini da vivere in Antica Trattoria. Una passione, un vero amore che si ritrova in Anita Di Pietro. Storie di Paste fatte a mano – Ed. Albatros 2024 – il libro che la cuoca irpina ha dedicato alla pasta fatta a mano.
Passione Aglianico nelle vigne sospese nel cielo d’Irpinia
Pasquale invece, con una laurea in Agraria e Tecnologie Alimentari, decide di produrre vino in Irpinia in maniera quasi casuale. È lui che prende in mano la vigna di famiglia, fino a quel momento destinata all’autoconsumo. Inizia a vinificare in modo sperimentale dal 2002, fino ad arrivare al primo imbottigliamento del suo primo “figlio” Quasi Ottobre nel 2019. Un lungo percorso fatto di studio, scelte coraggiose, delusioni e successi. Un percorso in cui le colte scelte musicali di Pasquale hanno accompagnato tutto il ciclo produttivo: un album della vita per ognuno dei vini e per ogni annata.
Poco più di due ettari impiantati a Bonito, il comune confinante, con piante di Aglianico e Coda di Volpe allevati a 250 m s.l.m. in terreni calcareo-argillosi. Pasquale attua pratiche agricole antiche e rispettose, con inerbimento e successivo sovescio, utilizzando rame e zolfo in quantità minime. La vendemmia è manuale e le fermentazioni spontanee avvengono in tini aperti. Nessun controllo delle temperature e nessuna filtrazione.

Basta cuochi-leggenda: troppe parole e ravioli da salvare
La cucina italiana è un tesoro che deve essere custodito e condiviso, non un motivo di confronto con altri paesi. di Gian Enrico Bovese
Quasi Ottobre, la purezza del vino in Irpinia
Una interpretazione di Aglianico che rimanda all’assaggio tutto il corredo varietale dell’uva e una giusta facilità di beva. Rosso luminoso da ciliegia matura, il naso racconta di suggestioni balsamiche che poggiano su una base di piante aromatiche e frutti di rovo. La nota minerale chiude il cerchio dando complessità ed eleganza.

In bocca avvolge largo il palato, con l’acidità e i sali che lo rendono fresco e scorrevole. Anche i tannini, ruvidi quanto basta, contribuiscono all’alternarsi delle sensazioni morbide con quelle balsamico-amaricanti. Un finale lungo e pulito lascia in bocca ricordi di pasticceria e frutta rossa. Un vino che può dare il meglio di sé a tavola abbracciando un largo spettro di abbinamenti. Tanti primi piatti della cucina stagionale dell’Irpinia con prodotti del bosco, risotti mantecati con formaggi importanti. Ma anche pesci grassi alla brace e persino zuppe di pesce dal gusto importante e piccante.
Lasciarsi alle spalle l’Antica Trattoria Di Pietro significa portare con sé un pezzo di Irpinia nel cuore. I sapori, i profumi e le storie di questa famiglia resteranno impressi nella memoria, come un ricordo prezioso. Con la professionalità e la dedizione che li contraddistinguono, Anita e Pasquale continuano a scrivere il loro romanzo familiare, offrendo ai loro ospiti un’esperienza autentica e indimenticabile. Un brindisi a loro, custodi di un’eredità che merita di essere conosciuta e apprezzata da tutti.
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