Carlos Alcaraz vince Roland Garros 2025 nella finale più lunga nella storia del torneo francese, contro un Sinner potente e concentrato, ma non ancora in palla.
Il Philippe Chatrier, tempio del tennis, si è trasformato in un’arena infuocata. Non solo per il sole cocente di un giugno anomalo, ma per l’energia elettrica che vibrava densa nell’aria, presagio di uno scontro che avrebbe segnato la storia. Danza, musica e una coreografia spettacolare hanno introdotto l’atto finale del singolare maschile del Roland Garros, preparando il terreno per l’ingresso dei gladiatori moderni: Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, e Carlos Alcaraz, l’enfant prodige spagnolo numero due. La finale più attesa, lo scontro tra due fenomeni che stanno riscrivendo le regole del gioco. La loro prima finale Slam uno contro l’altro.
Un campo di battaglia infuocato
Le 15:30 circa hanno segnato l’inizio di questa epica contesa – un orario che, diciamocelo, ha fatto storcere il naso a molti, con quel pensiero insistente del cambio asfalto sotto il sole di agosto a incombere (ndr) -, ma nulla ha potuto smorzare l’ardore della sfida. Dentro e fuori dal rettangolo di terra rossa.
Sinner e Alcaraz sono arrivati a questa battaglia dopo aver dominato gli ultimi cinque Slam, spartendosi la gloria come antichi eroi: Australian Open 2024, US Open 2024 e Australian Open 2025 per l’azzurro, Roland Garros 2024 e Wimbledon 2024 per lo spagnolo. Tre Slam per Sinner, quattro per Alcaraz – che vanta anche US Open 2022 e Wimbledon 2023 -, e 19 titoli a testa nel circuito maggiore. Numeri che parlano chiaro: siamo di fronte a una rivalità leggendaria, destinata a infiammare gli animi per anni a venire. Ma i due pensano al contemporaneo, al subito, qui adesso. In palio duemila punti per il vincitore, 1300 per il finalista. Sinner, già numero 1 ATP live con 10880 punti, vincendo salirebbe a 11580, consolidando il suo regno. Alcaraz, secondo con 8150, arriverebbe a 8850, insidiando la leadership.
Il dominio iniziale di Sinner
Sinner ha marciato spedito verso la finale, quasi senza incontrare resistenza, come un generale che guida le sue truppe alla vittoria: Rinderknech (6-4 6-3 7-5), Gasquet (6-3 6-0 6-4), Lehecka (6-0 6-1 6-2), Rublev (6-1 6-3 6-4), Bublik (6-1 7-5 6-0) e Djokovic (6-4 7-5 7-6), senza cedere un set. Alcaraz invece ha dovuto lottare di più, superando ostacoli con la tenacia di un guerriero: Zeppieri (6-3 6-4 6-2), Marozsan (6-1 4-6 6-1 6-2), Dzumhur (6-1 6-3 4-6 6-4), Shelton (7-6 6-3 4-6 6-4), Paul (6-0 6-1 6-4) e Musetti (4-6 7-6 6-0 2-0 rit.). Due percorsi diversi, ma entrambi culminati nell’atto finale.

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L’atmosfera al Roland Garros, sempre un mix di eleganza e passione sportiva, è fremente, il pathos è vibrante. Sugli spalti, accanto alle magliette e ai cappellini dei giocatori, si notano abiti leggeri, cappelli di paglia e occhiali da sole di design, tipici di una giornata estiva trascorsa all’aperto. Molti spettatori – registrato il sold out in ogni posizione – hanno sfoggiato i colori delle loro bandiere, con un trionfo di tricolori italiani e vessilli spagnoli. Numerose, come prevedibile, le celebrità che hanno gremito gli spalti del Philippe Chatrier. Da Dustin Hoffman con la moglie Lisa a Natalie Portman, Pharrell Williams, Spike Lee, Andre Agassi e tanti altri appassionati del grande tennis. La tensione è palpabile, il pubblico che sostiene a gran voce entrambi i giocatori. Sui social media, l’hashtag #SinnerAlcaraz è schizzato in cima alle tendenze mondiali, con commenti e reazioni da ogni angolo del pianeta.
Alcaraz risponde colpo su colpo
Gli elementi per una battaglia epica ci sono tutti. E la battaglia inizia con Sinner che è parte a razzo, conquistando il primo set 6-4 con un tennis solido e potente, sferrando colpi precisi e mettendo alle corde l’avversario. Nel secondo set, l’azzurro continua a macinare il gioco, portandosi sul 3-0, dimostrando una precisione al servizio e una capacità di variare i colpi che mettono in difficoltà Alcaraz.
Lo spagnolo sembra leggermente contratto, forse sente emotivamente vivida la pressione della sua prima finale Slam. Come potrebbe essere il contrario. Ma Alcaraz è un combattente nato, la reazione è dirompente ma non penetrante. La forza della disperazione, restituisce un secondo set estremamente combattuto. Un vero braccio di ferro arrivato al tie-break, dove Sinner ha comunque la meglio, ma lo spagnolo lascia presagire una ripresa incredibile.
Il quinto set decisivo
E infatti arriva il cambio di rotta. Dopo aver ceduto i primi due set, Alcaraz suona la sua personale carica e alza il livello del suo gioco, mettendo pressione su Sinner con una varietà di colpi e una notevole capacità di recupero. Conquista il terzo set per 6-3 e ingaggia una battaglia intensissima, racchetta tra i denti, nel quarto. Sinner con un break di vantaggio e tre match point, lascia spazio allo spagnolo, più chirurgico e concentrato, che mostra una incredibile resistenza, anche per superare un tie-break al fulmicotone.

Due set a testa, si va al quinto sotto lo sguardo attonito di Spike Lee, incredulo davanti all’intensità dei due mostri in campo. Il Philippe Chatrier si trasforma in un’arena dove i tori sono due e il sangue che scorre è sudore. Le gambe dell’italiano vibrano sotto il sussurro fastidioso dei crampi, lo spagnolo continua a tenere e porta il giocatore altoatesino sul 2 a uno. Ma non si molla. Sino all’ultimo fiato. È la finale di Roland Garros, non si può mollare.
Alcaraz va oltre ogni sacrificio
L’atmosfera sugli spalti è elettrizzante, il pubblico assiste con il fiato sospeso a questa conclusione al cardiopalma. Sui social media, l’entusiasmo è alle stelle, con milioni di appassionati che commentano ogni punto e ogni colpo di scena di questa finale indimenticabile.
Un tennis bellissimo, sempre in tensione. Sul 3 a 2 del quinto set per Alcaraz, il Rolex del campo segna 4 ore e 45 di gioco. Ma ancora si susseguono grandi passanti, allunghi, prime palle intense e potenti. Un vero scontro all’ultimo sangue, ogni punto è stato una piccola vittoria, ogni scambio un atto di eroismo.
Sino al super tie break. Sacrificio finale al quale arriva solo Alcaraz, nonostante Sinner abbia lottato senza respiro, lo spagnolo ha saputo gestire la pressione e consolidare il suo vantaggio. Con un’ultima dimostrazione di forza e determinazione, il giocatore spagnolo ha conquistato Roland Garros 2025, al termine di una battaglia leggendaria, durata oltre cinque ore, la più lunga nella storia del torneo francese.
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