L’eco delle celebrazioni newyorkesi di 50 Top Pizza risuona ancora nel mondo della gastronomia. La pizza, da semplice piatto popolare, ha saputo conquistare un posto d’onore nell’olimpo delle grandi eccellenze culinarie. La recente presentazione di 50 Top Pizza USA 2025, che ha incoronato Una Pizza Napoletana di New York come la migliore negli Stati Uniti, non è solo un riconoscimento per un singolo locale.
Ma l’ennesima riprova del successo globale di un progetto ambizioso: la guida 50 Top Pizza. Un’iniziativa che, nata dalla passione di pochi, è diventata un faro per milioni di appassionati, elevando lo standard qualitativo e celebrando l’arte del pizzaiolo ben oltre i confini italiani. Esplorare la storia, l’evoluzione e il profondo valore culturale e sociale della pizza, la missione di 50 Top Pizza con tutte le sue diverse edizioni nazionali e internazionali.

La genesi di un fenomeno: storia e filosofia di 50 Top Pizza
Dietro il successo di 50 Top Pizza vi è la visione e l’impegno di tre figure chiave: Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere. L’idea di una guida – qui tutte le edizioni da consultare – dedicata esclusivamente alla pizza di alta qualità è nata dal desiderio di dare il giusto risalto a un prodotto spesso sottovalutato. Ma un prodotto che racchiude in sé una complessità e una tradizione uniche. L’obiettivo non era quello di creare l’ennesima classifica, bensì di promuovere una cultura della pizza consapevole, che andasse oltre il mero sapore, abbracciando criteri di eccellenza a 360 gradi.
La filosofia alla base della selezione è rigorosa e completa. Gli ispettori della guida, un migliaio circa e suddivisi per continenti, sono invitati a valutare le pizzerie nel loro insieme. Le visite vengono effettuate in anonimato, garantendo un giudizio imparziale e autentico. La metodologia di valutazione prende in considerazione molteplici aspetti: la bontà della pizza – con attenzione a lievitazione e materie prime -, la qualità del servizio, l’ambiente del locale, l’eventuale tempo di attesa e la proposta vini e birre.
Viene data preferenza a chi punta su prodotti di territorio e stagionali, ispirandosi a un concetto di “buono in senso ampio“. Albert Sapere in una recente intervista al nostro magazine – sotto il link – ha sottolineato che “l’unica regola è quella di lavorare bene“. Questo significa non solo un buon impasto e buoni prodotti, ma anche attenzione al cliente, farlo sentire a proprio agio e saper gestire eventuali errori con un sorriso. Perché “la pizza è questo“.

Dentro la pizza con Albert Sapere: stili, abbinamenti e consigli da un vero conoscitore
Una chiacchierata con uno dei fondatori di 50 Top Pizza alla scoperta dei segreti del cibo più famoso del mondo. di Francesco Bruno Fadda
Un calendario di successi: le edizioni mondiali e l’espansione
Dalla sua nascita, 50 Top Pizza ha intrapreso un percorso di espansione globale che l’ha portata a coprire non solo l’Italia, ma anche le pizzerie d’eccellenza in Europa, USA, Asia-Pacific e America Latina. L’ultima edizione di 50 Top Pizza Europa ha visto “Napoli on the Road” a Londra confermarsi come la migliore pizzeria in Europa.
Seguono “Baldoria” di Madrid e, a pari merito, “Sartoria Panatieri” a Barcellona e “Via Toledo” a Vienna. Le prime 20 posizioni della classifica europea entrano di diritto nella classifica delle 100 Migliori Pizzerie al Mondo, che verranno premiate l’8 settembre a Napoli.
L’edizione Europa 2025, composta da 193 pizzerie, vede la Spagna come nazione più rappresentata con 31 locali, seguita da Francia (22), Inghilterra e Svizzera – entrambe con 16 -. Parigi è la città più rappresentata con 16 locali, seguita da Londra con 11 e Madrid con 9.
Questa espansione ha avuto un impatto significativo sul mondo della pizza, elevando gli standard e dando visibilità a pizzaioli talentuosi in ogni angolo del pianeta. La guida ha contribuito a trasformare la percezione della pizza, da semplice fast food a vera e propria espressione di alta gastronomia.

Oltre il gusto: il valore culturale e sociale della guida
50 Top Pizza è un catalizzatore culturale e sociale. La pizza, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale, è un simbolo dell’Italia nel mondo. La guida amplifica questo messaggio, promuovendo la cultura della pizza napoletana e italiana, ma anche incoraggiando l’innovazione e la sperimentazione degli stili regionali e internazionali. I curatori evidenziano spesso come gli Stati Uniti siano il paese che consuma più pizza pro capite, e New York la città con più pizzerie al mondo. Oltre 10.000, numero che supera la somma di Campania, Lazio e Toscana. Questo dimostra l’enorme portata del fenomeno pizza a livello globale.
Il lavoro di Guerra, Sapere e Pignataro ha generato un vero e proprio movimento attorno alla pizza di qualità, incentivando la ricerca e lo sviluppo nel settore. Non si tratta solo di gusto, ma anche di impatto economico e turistico. La visibilità offerta dalla guida attrae flussi turistici verso le pizzerie premiate, contribuendo all’economia locale. Il cibo, e in particolare la pizza, è diventato uno strumento sociale negli ultimi vent’anni. È un elemento di selezione per le vacanze in Italia, con un valore economico enorme. Il cibo italiano è intrinseco alla qualità, e non solo nel cucinato ma anche – soprattutto? – nel prodotto in sé.
La sfida, vinta, era quella di creare una vera e propria community, connettendo pizzaioli, produttori, appassionati e critici. Albert Sapere ha rivelato che la guida ha visitato e recensito oltre 3.000 pizzerie nel mondo, un numero “interessante da tenere sott’occhio e da sfruttare“. La guida non si limita a premiare, ma incoraggia la crescita e il miglioramento continuo.

Prospettive future: innovazione e tendenze
Il futuro di 50 Top Pizza si preannuncia intenso e dinamico. Con un calendario fitto di presentazioni ed eventi in varie città del mondo. Un viaggio continuo e senza soluzione di continuità, per rafforzare la sua influenza e scoprire nuove eccellenze. Il prossimo appuntamento di rilievo sarà la cerimonia di premiazione di 50 Top Pizza World 2025, l’8 settembre a Napoli, dove tutto ha avuto inizio.
La guida riflette e, al tempo stesso, influenza le tendenze del settore. Il ritorno alla pizza tradizionale ruota di carro, generosa e che “sborda dal piatto”, è una delle tendenze più forti, specialmente fuori dall’Italia, dove lo stile napoletano è quello che “fa più presa tra i consumatori“. La pizza in teglia, o “Pizza in Viaggio” come la chiama la guida, è un altro settore in fermento. L’influenza di Gabriele Bonci ha rivoluzionato il modo di concepire impasti e condimenti.
L’influenza continua e la missione futura
In un mondo in costante evoluzione, la missione di 50 Top Pizza rimane quella di informare il pubblico sulla “qualità vera dei prodotti, dei locali” affermano da sempre i tre curatori. L’obiettivo per i prossimi anni, è trovare “formule pop di buona qualità“. Offrire un prodotto eccellente a un costo accessibile, in luoghi come aeroporti e centri commerciali. – Qui la nostra inchiesta sull’offerta in aree di sosta e aeroporti – La pizza, con la sua innata democraticità, è il veicolo perfetto per questa evoluzione.
In un mondo dove il cibo è sempre più veicolo di storie, cultura e identità, 50 Top Pizza World si è affermata non come una semplice lista, ma come una bussola. Il nord magnetico che orienta appassionati e neofiti verso l’autentica esperienza di gusto. Dalle strade vivaci di New York ai vicoli intrisi di storia di Napoli, passando per le capitali europee e oltre, la guida continua a tessere una trama globale di passione, dedizione e ricerca della perfezione.
L’eredità di un simbolo: la pizza che unisce il mondo
Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere, con la loro instancabile visione, hanno acceso i riflettori su un’arte millenaria, dimostrando che la pizza non è solo nutrimento, ma un ponte culturale capace di unire popoli e tradizioni. Ogni spicchio premiato, ogni locale celebrato, racconta una storia di impegno e innovazione. Elementi che roiettano il simbolo più amato d’Italia verso un futuro di gloria ancora più grande.
Perché, in fondo, 50 Top Pizza non è solo la guida alle migliori pizzerie: è la celebrazione vivente di un’icona universale, il racconto di un’eccellenza che continua a far sognare e, soprattutto, a far innamorare, morso dopo morso, il mondo intero. NDR: e poi lasciatemelo dire, è un progetto editoriale italiano: nessuna stella e nessuna sciarpa rossa. Solo tanto gusto.
Inserisci commento