Una foto della prima tappa della 1000 Miglia 2025
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1000 Miglia 2025: un viaggio unico e senza tempo

Storia, emozioni e promozione del territorio: la leggenda della 1000 Miglia continua. Vesco e Salvinelli vincono per sesta volta consecutiva.

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Ed è così che, con il calar del sole su Brescia, si chiude un altro capitolo della “corsa più bella del mondo“: la 1000 Miglia. Ma le storie che ha tessuto, i sorrisi che ha regalato, i sogni che ha acceso, quelli non si fermano. Restano nell’aria, vibrano nel ricordo del rombo dei motori che hanno attraversato l’anima più autentica dell’Italia.

Dalle dolci colline toscane alle antiche vie di Roma, dai borghi nascosti alle piazze traboccanti di gente. Si è conclusa ieri, 21 giugno 2025. Un evento che, anno dopo anno, continua a incantare, non solo gli appassionati di auto storiche, ma chiunque desideri immergersi in un rito collettivo. Una consuetudine che celebra la storia, la cultura e il paesaggio italiano.

La leggenda della Freccia Rossa

La 1000 Miglia non è una semplice corsa automobilistica, ma un mito che affonda le sue radici nel 1927. Nata dall’intuizione di quattro giovani bresciani – Franco Mazzotti, Aymo Maggi, Giovanni Canestrini e Renzo Castagneto – come risposta allo spostamento del Gran Premio d’Italia da Brescia a Monza, la “Coppa della 1000 Miglia” divenne subito un’endurance race unica nel suo genere. La prima edizione, partita il 26 marzo 1927, vedeva settantasette concorrenti, tutti italiani, percorrere 1.618 km, equivalenti a poco più di mille miglia imperiali, in un percorso circolare da Brescia a Roma e ritorno.

Le prime edizioni furono dominate da marchi italiani come Alfa Romeo, Lancia e Ferrari, rendendo celebri piloti leggendari. La corsa originale, intesa come gara di velocità, fu sospesa nel 1957 a causa di tragici incidenti. Tuttavia, la sua anima non si spense, e nel 1977 la 100 Miglia rinacque come gara di regolarità storica a tappe. Limitando però l’iscrizione alla vetture prodotte entro il 1957 che avevano partecipato o risultavano iscritte alla corsa originale.

Da allora, ogni anno, la Freccia Rossa continua a percorrere un itinerario che, pur con varianti, mantiene costante il punto di partenza e arrivo in Viale Venezia a Brescia, ricalcando il tracciato originale.

1000 Miglia 2025: un otto che unisce l’Italia

L’edizione 2025 è stata speciale, rievocando il percorso a forma di “otto” delle epiche edizioni anteguerra, unendo simbolicamente il Nord e il Sud. Ma anche l’Est della costa adriatica all’Ovest di quella tirrenica. Dopo cinque giornate di gara e 1900 chilometri percorsi, oltre 400 auto storiche hanno animato borghi, città d’arte, passi appenninici e piazze festanti, trasformando ogni tappa in un’istantanea autentica dell’Italia.

La partenza da Viale Venezia a Brescia ha condotto gli equipaggi a Ferrara, con la magia serale del Castello Estense. Il giorno seguente, il convoglio ha raggiunto la Capitale attraversando le curve del Mugello e le terre della Val d’Orcia. La terza tappa ha salutato Roma all’alba, arrampicandosi fino a Orvieto e Arezzo, prima dell’abbraccio serale di Cervia

Da lì, il percorso ha offerto passaggi spettacolari nel cuore della Versilia, con il transito all’interno dell’Accademia Navale di Livorno e le curve storiche del Passo della Cisa. Il ritorno ha reso omaggio all’Italia padana, toccando Cremona, Soncino e la Franciacorta, prima del trionfale rientro a Brescia. Qui l’accoglienza, affidata alla Festa della musica, è stata un’ovazione degna davvero della “Corsa più bella del mondo“.

Vesco e Salvinelli, i vincitori della 1000 Miglia 2025, qui ritratti in un momento della tappa bresciana tra le vigne di Franciacorta
Vesco e Salvinelli, i vincitori, durante la quinta tappa

Vesco e Salvinelli: la leggenda continua

Ancora una volta, a laurearsi campioni sono stati Andrea Vesco e Fabio Salvinelli. Alla guida della loro fedelissima Alfa Romeo 6C 1750 SS del 1929 – per l’auto è la vittoria n°8 -, hanno conquistato la sesta vittoria consecutiva. Nonostante Daniel Andres Erejomovich e Gustavo Llanos, a bordo della loro Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1929, abbiano dato filo da torcere, strappando anche il primo posto al termine della quarta giornata, la determinazione e l’abilità di Vesco e Salvinelli hanno prevalso.

Il terzo posto è andato a Tonconogy-Ruffini su una 6C 1750 GS del 1931. Il trionfo di Vesco e Salvinelli sottolinea la loro ineguagliabile maestria e la perfetta sinergia con la loro vettura. Un binomio che è ormai sinonimo di successo alla 1000 Miglia. Un plauso speciale va anche alle vincitrici della Coppa delle Dame, Silvia Marini e Irene Dei Tos. Le due campionesse, con determinazione e passione, hanno conquistato il primo posto tra gli equipaggi femminili, al volante di una splendida Cisitalia 202 S MM Spider del 1947.

Oltre la Corsa: impatto economico e promozione del territorio

La 1000 Miglia è molto più di una gara di regolarità. È un evento culturale di portata internazionale che genera un significativo indotto economico e una straordinaria promozione per l’Italia. Ogni anno, migliaia di persone, tra partecipanti, staff, appassionati e turisti, si riversano lungo le strade del percorso. Un’importante contributo all’economia locale attraverso l’ospitalità, la ristorazione e il commercio. L’evento rappresenta un “museo viaggiante” unico nel suo genere. Un galleria di opere d’arte e artigianato viva che attira l’attenzione dei media di tutto il mondo. Una vetrina inestimabile per le bellezze paesaggistiche, artistiche ed enogastronomiche del nostro Paese.

Daniel Andres Erejomovich e Gustavo Llanos, i secondi classificati, a bordo della loro Alfa Romeo 6C 1500 SS del 1929, hanno dato filo da torcere ai campioni in carica, strappando anche il primo posto al termine della quarta giornata
Daniel Andres Erejomovich e Gustavo Llanos, i secondi classificati

La scelta di un percorso che attraversa l’Italia “minore”, quella che non sempre finisce nei depliant turistici, restituisce l’anima più autentica del Paese. Valorizzando borghi e territori spesso meno conosciuti ma ricchi di storia e tradizioni. La visibilità che ne deriva è impagabile per rafforzare l’immagine dell’Italia come meta di eccellenza per il turismo di qualità e per la passione automobilistica.

Le collaborazioni con enti come la Marina Militare, e iniziative come la 1000 Miglia Charity Car, che quest’anno ha raccolto fondi per l’acquisto di un ecografo per l’Ospedale dei Bambini di Brescia, dimostrano anche l’impegno sociale dell’evento.

Un'immagine poetica di una Balilla d'epoca durante la 1000 Miglia 2024

Freccia Rossa: 1000 Miglia, viaggio unico nel cuore d’Italia

Dove passa la leggenda, l’Italia si racconta: chilometro dopo chilometro, la 1000 Miglia è un viaggio tra sogno, motori e meraviglia. di Giusy Dal Pos


La Freccia Rossa torna in garage a Brescia

Ieri la corsa si è fermata, ma ciò che resta – le immagini, i volti, le emozioni – corre ancora. La 1000 Miglia 2025 si chiude con la consapevolezza di aver celebrato non solo una competizione, ma un’esperienza collettiva che incarna l’eccellenza, l’innovazione e la passione, valori che risuonano ben oltre il rombo dei motori, lasciando un’impronta indelebile nel cuore di chiunque la viva.

La Mille Miglia non è solo una rievocazione storica. È un viaggio nel tempo e nello spazio, un’esperienza multisensoriale che avvolge e conquista. Il profumo della benzina che si mescola all’odore dei fiori selvatici, è il suono inconfondibile di un motore d’epoca che si fonde con le risate dei bambini affacciati ai balconi. È la vista di capolavori meccanici che sfilano tra scenari mozzafiato. È la passione che unisce generazioni, l’emozione che si legge negli occhi di chi guarda, di chi partecipa, di chi sogna.

Ogni curva, ogni chilometro percorso, ogni città attraversata è un invito a riscoprire la bellezza, la storia, l’ingegno italiano. È un’opportunità unica per sentirsi parte di qualcosa di grande, di epico, di profondamente umano che ti resterà nel cuore per sempre. L’appuntamento è già fissato, nell’aria c’è già il profumo della prossima partenza. Prepariamoci a far parte della magia, il prossimo anno, sulle strade della “corsa più bella del mondo”.

Autore

  • Francesco Bruno Fadda

    Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura.
 Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato - per fortuna! - e cuoco mancato -...ma c’è sempre tempo! -. Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno! Curatore e Direttore Editoriale Spirito Autoctono Media

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Scritto da
Francesco Bruno Fadda

Sardo per nascita, italiano per convinzione, battitore libero per natura.
 Giornalista e gastronomo, autore, ghost writer, avvocato mancato - per fortuna! - e cuoco mancato -...ma c’è sempre tempo! -. Vivo e “divoro” il mondo per passione prima che per professione. Quattro i punti deboli: le donne che bevono whisky, i cani, la Mamma e i “Paccheri alla Vittorio”. Poche cose mi irritano come “Gioco di consistenze”, rivisitazione, texture e splendida cornice! Un sogno nel cassetto: vedere “enogastronomia ” quale materia di studio nella scuola dell’obbligo… chissà, magari un giorno! Curatore e Direttore Editoriale Spirito Autoctono Media

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